La Banca centrale europea nella sua riunione a Francoforte, ha lasciato il tasso sui depositi invariato al 2%: quello sui rifinanziamenti principali resta al 2,15% e quello sui prestiti marginali al 2,40%.
Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha deciso di lasciare invariati i tre tassi di interesse di riferimento, confermando una linea di cautela in un contesto in cui l’inflazione è giudicata in progressivo allineamento all’obiettivo del 2% nel medio termine. Il tasso sui depositi resta al 2,00%, quello sulle operazioni di rifinanziamento principali al 2,15% e il tasso sui prestiti marginali al 2,40%. In conferenza stampa, la presidente Christine Lagarde ha sottolineato che il consenso ha riguardato non solo il mantenimento dei tassi, ma anche l’approccio di fondo alla politica monetaria. “Non c’è nessun percorso prestabilito dei tassi e nessuna data fissata per una mossa”, ha detto, chiarendo che nel Consiglio direttivo “non si è discusso né di un taglio né di un rialzo”.
Le nuove proiezioni macroeconomiche dell'Eurotower indicano un’inflazione complessiva in media al 2,1% nel 2025, in calo all’1,9% nel 2026 e all’1,8% nel 2027, prima di risalire al 2,0% nel 2028. L’inflazione di fondo, al netto di energia e alimentari, resta più persistente nel breve periodo, con una media del 2,4% nel 2025 e del 2,2% nel 2026. La revisione al rialzo per il 2026 è legata soprattutto a un rallentamento più graduale del calo dell’inflazione dei servizi, che a novembre è salita al 3,5%. Lagarde ha spiegato che gli indicatori di inflazione di fondo “restano coerenti con l’obiettivo del 2% nel medio termine”, pur in presenza di pressioni ancora sostenute sul fronte dei salari.
Sul fronte dell’attività economica, Francoforte vede un quadro più solido rispetto alle proiezioni di settembre. L’economia dell’area euro ha mostrato resilienza, con una crescita dello 0,3% nel 3° trimestre, trainata da consumi e investimenti e sostenuta da un mercato del lavoro ancora robusto: il tasso di disoccupazione, al 6,4% in ottobre, è vicino ai minimi storici. Le nuove stime della Bce indicano una crescita del Pil dell’1,4% nel 2025, dell’1,2% nel 2026 e dell’1,4% nel 2027, con una stabilizzazione allo stesso ritmo nel 2028.
