Il presidente Christodoulides ha presentato il programma di lavoro, che ruota attorno a 5 punti cardine per rafforzare l'Unione dall'interno.
Dopo la Danimarca, la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione europea passa a Cipro. Dal 1° gennaio al 30 giugno 2026 sarà l’isola mediterranea a detenere il semestre di presidenza Ue, in una fase segnata da forti tensioni geopolitiche e da un dibattito sempre più serrato sull’autonomia strategica. Al centro dell’agenda cipriota resta infatti l’idea di una Unione più autonoma sotto molteplici profili, a cominciare da quello della sicurezza. Il presidente della Repubblica di Cipro Nikos Christodoulides ha presentato domenica 21 dicembre il programma di lavoro, sintetizzato dal motto “Un’Unione autonoma. Aperta al mondo“.
“La presidenza cipriota lavorerà con determinazione per dare nuovo slancio all’edificio europeo e contribuire in modo sostanziale alla prossima tappa del nostro cammino comune”, ha sottolineato Christodoulides. Durante il suo semestre di presidenza, Cipro presiederà numerose riunioni e conferenze a Bruxelles e Lussemburgo, oltre che in Camerun. Come si legge in una nota diramata dalla presidenza cipriota, a Cipro si terranno circa 260 riunioni, tra cui 27 riunioni ad alto livello, tra cui una riunione informale dei capi di Stato e di governo, e 19 consigli ministeriali informali.
Nel proprio programma Cipro ha individuato 5 punti cardine per rafforzare l’Unione “dall’interno”, che ruotano tutti intorno al concetto di autonomia. Autonomia attraverso la sicurezza e la difesa, attraverso la competitività, attraverso l’apertura commerciale, attraverso la difesa dei valori democratici, attraverso un bilancio comunitario ambizioso. “Il rafforzamento del grande sforzo per raggiungere l’autonomia strategica dell’Ue è la priorità numero uno della presidenza cipriota”, ha affermato Christodoulides, chiarendo come sicurezza, difesa, competitività, energia e politica estera rientrino tutte in questa visione.
“Nei prossimi mesi, il sostegno all’Ucraina rimarrà una priorità fondamentale della presidenza cipriota”, ha garantito Christodoulides. In questo senso, Nicosia è chiamata a finalizzare l’esito del vertice dei leader di pochi giorni fa, che ha deciso che l’Unione procederà a cooperazione rafforzata - senza Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca - per indebitarsi sui mercati e garantire un prestito di 90 miliardi a Kiev per i prossimi 2 anni.
La visione di Cipro è quella di un’Unione forte al proprio interno, che protegge confini e interessi strategici, ma allo stesso tempo in grado di costruire partenariati e alleanze da una posizione di forza, fondata su valori democratici e rispetto del diritto internazionale. Nicosia promette rapidità nell’attuazione del Libro bianco sulla difesa e impegno per implementare tutte le iniziative chiave in materia: lo strumento SAFE, il programma EDIP, la strategia per l’industria della difesa.
Ma, il linea con le altre capitali dell’Europa meridionale, per Cipro la sicurezza non si declina solo con il rafforzamento della difesa, ma “si tratta di un concetto ampio, complesso e articolato”. In altre parole, la “gestione efficace” della migrazione è “una priorità fondamentale” dell’isola incastonata sulla rotta del Mediterraneo orientale. Focus sulla piena attuazione del Patto per la migrazione e l’asilo, e sul primo ciclo di solidarietà, che prevede Cipro - insieme a Italia, Spagna e Grecia - benefici di ricollocamenti di persone migranti o assistenza finanziaria dagli altri Paesi membri.
Un’altra priorità è figlia della posizione geografica di Cipro: l’attuazione del Patto per il Mediterraneo, la promozione dei suoi progetti chiave, che Christodoulides presenterà al vertice informale che ospiterà sull’isola ad aprile, alla presenza dei 10 capi di stato dei Paesi del vicinato meridionale. In più, “l’approfondimento delle nostre relazioni con organizzazioni regionali quali il Consiglio di cooperazione del Golfo e la Lega araba costituiscono una priorità strategica per la presidenza cipriota”, ha aggiunto il presidente.
Cipro assicura poi fedeltà all’agenda di semplificazione normativa intrapresa dalla Commissione europea: l’obiettivo resta il “rafforzamento sostanziale” della competitività europea, da ottenere “riducendo la burocrazia, soprattutto a beneficio delle Pmi, che sono la spina dorsale dell’economia europea”. Parallelamente, cercherà di portare a bordo i Paesi membri nel supporto a nuovi accordi di libero scambio (vedi Emirati Arabi Uniti e India), perché “un’Unione aperta al mondo è anche un’Unione con una politica commerciale aperta, forte e sostenibile, realizzata attraverso l’espansione della sua rete di accordi commerciali“.
Tra i nodi più spigolosi che Cipro dovrà affrontare c’è sicuramente quello del prossimo Quadro finanziario pluriennale (QFP 2028-34). Un negoziato tradizionalmente intenso, che parte in salita visto lo stravolgimento della struttura del budget proposto dalla Commissione europea. “Durante la nostra Presidenza, intendiamo lavorare per ottenere un bilancio forte, ambizioso ed equilibrato per il futuro dell’Europa”, ha assicurato il presidente cipriota, che ha fissato l’obiettivo: presentare, entro la fine del semestre di presidenza, un pacchetto negoziale “maturo con cifre indicative”.
