“La misura sarà aperta alle imprese di tutto il territorio italiano e gli aiuti potranno essere concessi fino al 2030”, scrive la Commissione europea.
La Commissione europea ha dato il via libera a un regime italiano di aiuti di Stato da 1,5 miliardi di euro per sostenere nuovi investimenti nella produzione di tecnologie pulite. La misura, cofinanziata dal Pnrr, punta ad aumentare la capacità manifatturiera nazionale di tecnologie a zero emissioni nette - dalle batterie ai pannelli solari, dalle pompe di calore agli elettrolizzatori - oltre che dei loro principali componenti. Il regime valido fino al 31 dicembre 2030, potrà prevedere sovvenzioni, prestiti agevolati o formule combinate.
Secondo la Commissione europea, la richiesta italiana “è necessaria, adeguata e proporzionata” per accelerare la transizione verso un’economia a zero emissioni nette e agevolare lo sviluppo di determinate attività economiche, di rilevanza per l’attuazione del Clean Industrial Deal. “Questo regime contribuirà ad aumentare la capacità di produzione di tecnologie pulite in Italia fornendo un sostegno a investimenti chiave. Gli aiuti del governo italiano, combinati con i fondi del dispositivo per la ripresa e la resilienza, aiutano a raggiungere gli obiettivi del patto per l’industria pulita, mantenendo nel contempo al minimo le potenziali distorsioni della concorrenza”, ha commentato Teresa Ribera, vicepresidente esecutiva per una Transizione pulita, giusta e competitiva.
Il piano italiano risulta in linea con il piano per la competitività industriale e la decarbonizzazione dell’Ue (il Clean Industrial Deal, appunto), e gli aiuti di Stato da 1,5 miliardi di euro sono diretti alla lista dei progetti identificati nell’allegato 2 della strategia industriale pulita dell’Ue, e riguarda tutte le iniziative per le fonti rinnovabili, compresa la produzione dei componenti necessari per queste tecnologie.
