Basata sul Critical Raw Materials Act (CRMA), l’iniziativa fornirà finanziamenti e strumenti concreti per proteggere l’industria dagli shock geopolitici e sui prezzi e promuoverà progetti sulle materie prime critiche in Europa e oltre.
"Nell’attuale contesto geopolitico e geoeconomico, è imperativo che l’Europa rafforzi la propria sicurezza economica". Le parole del commissario al commercio Maroš Šefčovič anticipano l’annuncio di una serie di iniziative che porteranno, secondo i piani della Commissione europea, a “rafforzare la sicurezza economica dell’Unione”. Accanto a lui, in conferenza stampa, il Vicepresidente esecutivo per la strategia industriale Stéphane Séjourné snocciola le azioni concrete. La principale è quella del piano RESourceEU che ha lo scopo di svincolare i 27 stati membri dalla dipendenza strategica in materie di terre rare dalla Cina.
La consapevolezza comunitaria arriva dopo un anno faticoso dal punto di vista economico. L’Unione Europea, si legge nei documenti, non può più far finta di niente davanti a un “contesto di crescente competizione geopolitica”, dove le dipendenze commerciali sono utilizzate come leva per “mettere a rischio la sicurezza, l’ordine pubblico, la competitività e l’economia dell’Ue".
Le aree ad alto rischio identificate dalla Commissione europea sono diverse e partono dalla dipendenza dalle importazioni di materie prime critiche. La necessità poi è quella di internalizzazione di settori sensibili, come la difesa e dello spazio. “Il nostro obiettivo”, ricorda Šefčovič, “è prevenire interruzioni a breve termine, riducendo progressivamente le dipendenze rischiose ed evitandone di nuove”. In un contesto di “armamento” dell’economia fanno paura anche gli investimenti esteri. Il timore è quello che imprenditori stranieri possano rubare dati e informazioni sensibili da usare poi contro l’Ue.
I rischi di un’economia dipendente dall’estero devono essere combattuti da un nuovo “braccio operativo”, annuncia Séjourné. Il piano si chiama RESourceEU e ha l’obiettivo di raggiungere l’indipendenza nell’approvvigionamento delle materie prime essenziali: impresa titanica vista la subordinazione delle imprese europee oltre il 90%
RESourceEU prevede azioni concrete come il Centro europeo per le materie prime da realizzare entro il 2026. L’obiettivo è quello di monitorare, acquistare congiuntamente e immagazzinare materie prime per conto degli Stati membri. Séjourné cita esempi di accentramento di successo. “Come abbiamo fatto con il gas russo e con REPower EU, o con i vaccini contro il Covid, dobbiamo farlo anche per le materie prime essenziali” conferma il vicepresidente.
Ad essere mobilitati per il progetto ci sono circa 3 miliardi di euro aggiuntivi per sbloccare immediatamente progetti in 3 settori prioritari: magneti permanenti, batterie, difesa. La base su cui partire è la Critical Raw Materials Act (CRMA) e le strutture base sono “i 60 siti di estrazione, lavorazione e riciclaggio” designati dalla Commissione europea come “progetti strategici”. Le alleanze giocheranno poi un aspetto fondamentale per essere credibili nel contesto globale, ad essere citate le partnership con Ucraina, Norvegia, Australia, Canada e Sudafrica.
