Il provvedimento prevede un divieto graduale e giuridicamente vincolante sulle importazioni, che diventerà totale per il Gnl dalla fine del 2026 e per il gas tramite gasdotto dal 2027.
Gli eurodeputati e i governi dell’Ue hanno raggiunto un accordo storico per eliminare gradualmente il gas russo entro il 30 settembre 2027, ponendo fine a 57 anni di relazioni energetiche tra l’Ue e Mosca e aprendo la strada a una proposta della Commissione europea per vietare il petrolio russo. In base all’accordo, le forniture di GNL di origine russa saranno vietate a partire dal 1° gennaio 2027, mentre le importazioni tramite gasdotto seguiranno il 30 settembre dello stesso anno. Gli acquisti spot scompariranno prima: il GNL dal 26 aprile 2026 e il gas tramite gasdotto dal 17 giugno 2026.
Come ricordato dalla presidente von der Leyen, ad oggi le importazioni russe di gas - GNL e gasdotti - sono scese dal 45% al 13%, quelle di carbone dal 51% a zero, e quelle di petrolio greggio dal 26% al 2%. “Abbiamo diversificato le nostre forniture a partner fidati, firmando nuove partnership. E abbiamo investito nelle energie rinnovabili e nel nucleare a una velocità senza precedenti”, ha affermato von der Leyen, ricordando che " metà della nostra elettricità proviene da fonti rinnovabili”, mentre “se si considera l’energia a basse emissioni di carbonio, nucleare e rinnovabili, la percentuale sale al 74%”.
In base all’accordo raggiunto da Consiglio e Parlamento, per i contratti di fornitura a breve termine conclusi prima del 17 giugno 2025, il divieto di importazione di gas russo si applicherà a partire dal 25 aprile 2026 per il GNL e dal 17 giugno 2026 per quelli via gasdotto. Per i contratti a lungo termine per le importazioni di GNL, il divieto si applicherà a partire dal 1° gennaio 2027, in linea con il 19° pacchetto di sanzioni adottato lo scorso ottobre, mentre per quanto riguarda i contratti a lungo termine per le importazioni di gas tramite gasdotto, il divieto entrerà in vigore il 30 settembre 2027. Quest’ultimo, a condizione che gli obiettivi di riempimento degli stoccaggi previsti dal regolamento sullo stoccaggio del gas siano in linea con il loro raggiungimento, e al più tardi il 1° novembre 2027. Nella sua proposta originaria, la Commissione europea aveva previsto la chiusura definitiva dei rubinetti entro il 31 dicembre 2027.
Tutti gli Stati membri dovranno presentare piani nazionali di diversificazione delle loro forniture di gas. Obbligo che vale anche per quegli Stati membri che continuano a importare petrolio russo: Ungheria e Slovacchia, a cui l’Ue aveva finora concesso un’esenzione. Il compromesso raggiunto prevede che la Commissione europea presenti nei prossimi mesi una proposta per porre fine alle importazioni di petrolio russo a Budapest e Bratislava entro la fine del 2027.
I soggetti che dovessero violare il divieto saranno soggetti a sanzioni pari a 40 milioni di euro, al 300% del valore della transazione o al 3,5% del fatturato annuo, con le autorità nazionali che sceglieranno quale sanzione applicare. Gli importatori di gas che potrebbe essere di origine russa - in base a un elenco gestito da Bruxelles - saranno inoltre tenuti a richiedere un’autorizzazione preventiva con 5 giorni di anticipo. I Paesi dell’Ue potranno richiedere una sospensione di 4 settimane del divieto, previa approvazione della Commissione Ue a seguito di una valutazione.
