26/11/2025 - Bce, De Guindos: “Aumento della spesa in difesa può diventare un problema per Paesi ad alto debito"

Il vicepresidente della Banca centrale europea avverte sui rischi per Stati con i conti non in ordine (vedi Italia).
 
Spesa per la difesa, le ricadute per la sostenibilità dei conti pubblici potrebbero essere negative. Dalla Banca centrale europea giunge un avvertimento che sa di critica alle insistenze della Commissione europea per la partecipazione al programma SAFE di Paesi come l’Italia, che rischiano di ritrovarsi in situazioni insostenibili.
“La necessità di aumentare la spesa per la difesa e i maggiori costi di finanziamento potrebbero mettere ulteriormente a dura prova i paesi sovrani con debito e deficit strutturalmente elevati“, il messaggio del vicepresidente della Bce, Luis De Guindos, in occasione della presentazione dell’aggiornamento di Revisione della stabilità finanziaria.
 
L’Italia ha già sulle spalle il fardello di 122 miliardi di euro di prestiti da dover restituire nell’ambito di NextGenerationEU, il programma di ripresa post-pandemico che finanzia i piani per la ripresa. Solo di esposizione verso l’Ue per questi 2 programmi l’Italia dovrà restituire 136,9 miliardi di euro. Un impegno che si aggiunge al 2° debito pubblico più alto dell’Ue, oltretutto previsto in crescita, e che rischia di superare anche il debito greco, al contrario in via discendente. Legittimo che Francoforte si ponga delle domande. Anche perché, continua De Guindos, il debito di per sé è un freno alla crescita e si rischia di innescare un circolo vizioso.
 
“La capacità di bilancio di affrontare eventuali rischi per la crescita economica potrebbe essere limitata dagli elevati livelli di debito pubblico in alcuni paesi”, avverte ancora il numero 2 dell’Eurotower. Insomma, investire nella difesa si può, ma a determinate condizioni. L’impressione è che i richiami che arrivano dalla Bce siano una tirata d’orecchi per l'esecutivo europeo, che prima predica prudenza e poi spinge Paesi come l’Italia a indebitarsi ancora di più.