La presidente della Commissione europea a Strasburgo per discutere con gli eurodeputati il piano di pace proposto dal presidente Usa Trump.
Fornire all’Ucraina robuste garanzie di sicurezza a lungo termine, rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale e un sostegno finanziario basato anche sugli asset russi congelati in Europa. Sono questi alcuni dei punti sulla linea europea rispetto alle discussioni del piano di pace per porre fine alla guerra in Ucraina indicati dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, davanti alla plenaria del Parlamento europeo di Strasburgo. Inserito all’ultimo nell’agenda dei dibattiti alla plenaria, l’intervento giunge dopo 3 giorni di intensi colloqui tra i leader europei dopo le riunioni tra funzionari di statunitensi, ucraini e europei organizzati domenica 23 novembre a Ginevra.
Negli ultimi giorni si è assistito a una serie di colloqui ad alto livello, tra cui una riunione informale dei leader dell'Ue lunedì e un incontro virtuale della "Coalizione dei volenterosi", con l'obiettivo di rafforzare la voce dell'Europa e aiutare Kiev a riequilibrare il testo. "Questo principio è stato accettato", ha detto von der Leyen. "Niente sull'Ucraina senza l'Ucraina. Niente sull'Europa senza l'Europa. Niente sulla Nato senza la Nato". "Dobbiamo quindi essere chiari sul fatto che non ci può essere una spartizione unilaterale di uno Stato europeo sovrano. E che i confini non possono essere modificati con la forza. Se oggi legittimiamo e formalizziamo l'abbattimento dei confini, apriamo le porte a nuove guerre domani", ha dichiarato la presidente della Commissione europea.
"Fin dall'inizio, la Russia ha sempre creduto di poter superare l'Ucraina, l'Europa e tutti i suoi alleati", ha detto von der Leyen all'Aula di Strasburgo. "Ed è per questo che ogni volta che si compiono seri progressi verso negoziati che possano portare a una vera pace, la violenza si intensifica", ha proseguito, riferendosi alla recente raffica di attacchi russi contro la popolazione civile ucraina. "Lo abbiamo già visto in passato. È uno schema. E i rumori del Cremlino degli ultimi giorni la dicono lunga sulle sue reali intenzioni. Per loro, l'Ucraina rimane un primo passo di un gioco molto più grande", ha detto.
Von der Leyen ha poi indicato le 4 priorità europee che dovranno riflettersi nel piano di pace. La prima è che “qualsiasi accordo garantisca una pace giusta e duratura e assicuri una sicurezza reale per l’Ucraina e l’Europa”. E dunque, non ci può essere “alcuna limitazione alle forze armate ucraine”. Non solo, l’Ucraina “ha bisogno di garanzie di sicurezza solide, a lungo termine e credibili, come parte di un pacchetto più ampio per dissuadere qualsiasi futuro attacco russo”.
Nessun passo indietro nemmeno sul futuro di Kiev: “Sovranità significa anche poter scegliere il proprio futuro e l’Ucraina ha scelto un destino europeo“. Una scelta che sarà “parte fondamentale ed essenziale di qualsiasi quadro di garanzia della sicurezza”.
C’è poi il nodo delle coperture finanziarie da garantire ad uno Stato logorato da 3 anni di conflitto. Servono circa 140 miliardi di euro per i prossimi due anni. Nonostante gli ultimi sviluppi sul piano diplomatico, la Commissione europea "è pronta a presentare il testo giuridico” per utilizzare gli asset russi congelati sul territorio europeo. “Per essere molto chiari, non vedo alcun scenario in cui i contribuenti europei pagheranno da soli il conto”, ha messo in chiaro von der Leyen tra gli applausi scroscianti dell’Aula. Il quarto elemento è il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia: “Non li dimenticheremo”, ha detto. “L’Europa non rinuncerà ad aiutarli a tornare a casa”.
Von der Leyen ha chiuso il suo intervento avvertendo che la situazione resta “complessa, volatile e pericolosa”, ma anche che esiste una finestra per avanzare, a condizione di non cedere sulla pressione contro Mosca. “Dobbiamo trovare un modo per andare avanti”, ha concluso.
