Secondo Bruxelles, qualunque piano sarà approvato dovrà tenere in considerazione le sanzioni economiche contro la Russia, i beni russi congelati e all'adesione di Kiev al blocco.
L'agenzia di stampa Reuters ha visionato il testo della controproposta europea al piano di pace in 28 punti elaborato dagli Stati Uniti per l’Ucraina; la controproposta è stata redatta da Regno Unito, Francia e Germania ed esamina punto per punto il piano statunitense, suggerendo modifiche e cancellazioni. Il punto di partenza restano i 28 punti delineati da Donald Trump, ma su alcuni di essi - quelli considerati fondamentali da Kiev e Bruxelles - si continuerà a negoziare. Lo stesso Trump avrebbe aperto a posticipare di una settimana la scadenza del 27 novembre per l’approvazione del piano.
Riuniti a Luanda (in Angola) a margine del vertice Ue-Unione africana, i presidenti Ue von der Leyen e Costa hanno parlato di un momento favorevole nei negoziati per la pace in Ucraina, pur avvertendo che l’obiettivo non può essere una tregua fragile ma una soluzione stabile e credibile. I colloqui tra i leader sono stati “costruttivi” e che sono emersi passi avanti su vari punti, anche se “alcune questioni devono essere risolte” e richiederanno un approfondimento. Ma la direzione, ha assicurato, “è positiva”, grazie anche all’impegno diretto dei presidenti Zelensky e Trump e delle loro squadre. Costa ha insistito sul fatto che i dossier che toccano direttamente l’Unione - sanzioni, allargamento, gestione degli asset russi immobilizzati - necessitano di “un pieno coinvolgimento e decisioni da parte dell’Ue”, spiegando che i 27 sono pronti a fare la loro parte “in stretto coordinamento con Ucraina, Stati Uniti e NATO”.
I nodi più importanti da sciogliere sono quello relativo ai territori - per Bruxelles il negoziato con Mosca deve iniziare dalla "linea di contatto", l’attuale linea del fronte, e non dal riconoscimento di fatto di alcune aree come russe - e quello sulle dimensioni dell’esercito ucraino e sulle garanzie di sicurezza per Kiev. “È anche chiaro che le questioni che riguardano direttamente l’Ue, come le sanzioni, l’allargamento o i beni immobilizzati, richiedono il pieno coinvolgimento e la decisione dell’Ue“, ha puntualizzato Costa. Anche von der Leyen, in una nota diffusa ieri, ha riaffermato “il destino europeo” scelto dall’Ucraina, che comincerà “con la ricostruzione del paese”, passa per “la sua integrazione nel nostro mercato unico e nella nostra base industriale di difesa” e, infine, terminerà con “l’adesione alla nostra Unione”.
Zelensky, di fatto posto di fronte a un ultimatum da parte di Trump e stretto sul fronte interno tra un grave scandalo di corruzione e l’inverno alle porte con infrastrutture energetiche devastate, ha ringraziato i leader Ue “per il sostegno”, sottolineando in un post su X che “è di grande importanza che l’Ucraina stia partecipando allo sviluppo della posizione comune dell’Ue alla pari“.
Von der Leyen dovrebbe esporre i dettagli sul piano di pace e della posizione Ue davanti al Parlamento europeo mercoledì 26 novembre, dopo che l’Eurocamera ha approvato l’inserimento in agenda di un dibattito con dichiarazioni del Consiglio e della Commissione. Una risoluzione di supporto sarà messa ai voti il giorno dopo.
