20/11/2025 - Parlamento Ue: l’allargamento è un imperativo geopolitico, ma l’unanimità resta il vero ostacolo.

Gli eurodeputati voteranno il rapporto sulla strategia dell'Ue per l'allargamento il 15 gennaio, con l'adozione prevista nel mese di febbraio.
 
Articolo tratto da euractiv.it
 
La Commissione Affari esteri del Parlamento europeo (AFET) ha discusso la bozza del rapporto sulla strategia dell’Ue per l’allargamento, in attesa della comunicazione ufficiale da parte della Commissione europea riguardo alle riforme istituzionali necessarie. Di fronte all’instabilità geopolitica, alle continue incursioni russe nello spazio aereo europeo, la questione dell’allargamento dell'Ue assume un carattere sempre più strategico dal punto di vista geopolitico.
 
I Paesi candidati, ha osservato il relatore della bozza di rapporto Petras Auštrevičius (Renew), devono essere considerati “futuri Stati membri e non semplici zone cuscinetto”, valutati secondo un approccio basato sui risultati e sui meriti individuali, ribadendo quindi la necessità di avere una strategia e non un piano estemporaneo. Dello stesso parere anche l’eurodeputato croato Tonino Picula (S&D) che ha definito l’allargamento non un “esercizio tecnocratico, ma un imperativo geopolitico”. “È un investimento nella pace e nella resilienza in tutto il nostro continente”, ha affermato. La questione cruciale resta, tuttavia, l’unanimità necessaria per l’approvazione dei capitoli negoziali.
 
Nonostante i Trattati stabiliscano all’art. 49 TUE la necessità del voto unanime solo per l’apertura - e poi di fatto anche la chiusura - dei negoziati di adesione, gli Stati membri hanno deciso di adottare nel Negotiating Framework questo sistema di voto anche per l’approvazione di ogni singolo capitolo negoziale. Il voto ad unanimità è un problema concreto, ad esempio, nel caso dell’Ucraina, data l’aperta contrarietà del premier ungherese Viktor Orbàn.
Diversi eurodeputati hanno supportato la valutazione caso per caso di ogni singolo Paese e basata sul merito, fra cui il tedesco Michael Gahler (PPE): “Alcuni paesi sono all’avanguardia, altri devono ancora compiere dei passi avanti. La valutazione non deve essere collettiva, ma individuale” ha affermato Gahler, che ha poi sollevato la questione dell’unanimità in Consiglio.
 
“Come Commissione saremo sempre favorevoli al passaggio alla maggioranza qualificata, compreso il processo di allargamento” ha risposto il portavoce dell’esecutivo, “ma la realtà è che occorre l’unanimità per abbandonare l’unanimità, quindi è improbabile che ciò avvenga. Allo stesso tempo, ciò non dovrebbe impedirci di andare avanti, in particolare con l’Ucraina e la Moldova”.
 
La Commissione europea ha pubblicato ad inizio del mese il pacchetto del 2025 sull’allargamento e il Parlamento attende adesso la comunicazione di Bruxelles in merito alle revisioni delle politiche e riforme necessarie, “ancora in fase di elaborazione” ha detto un rappresentante dell’esecutivo Ue incalzato sulla questione.
Il Parlamento europeo voterà il rapporto sulla strategia dell’Ue per l’allargamento il 15 gennaio, con l’adozione prevista nel mese di febbraio. Resta tuttavia aperta la questione fondamentale: senza una riforma del processo decisionale e il superamento dell’unanimità, l’Ue rischia di non riuscire a dare una risposta adeguata all’attuale contesto geopolitico attuale e alle aspettative dei Paesi candidati all’adesione.