La Commissione europea ha presentato un importante pacchetto sulla mobilità militare che segna un passaggio ambizioso verso un sistema di movimenti militari rapidi, sicuri e coordinati in tutto il Continente. Il pacchetto giunge mentre i Paesi europei, in particolare quelli del fianco orientale, continuano a subire minacce di vario genere alle loro infrastrutture. In base alla proposta di Bruxelles, l’obiettivo è costruire entro il 2027 un vero e proprio “Schengen militare”, eliminando barriere normative, rafforzando la resilienza delle infrastrutture e creando per la prima volta un quadro europeo di risposta d’emergenza per movimenti su larga scala. Il pacchetto si inserisce nella cornice del Libro bianco “Readiness 2030” e del piano ReArm Europe, che puntano a rendere l’Ue capace di reagire con tempi e strumenti compatibili con la minaccia rappresentata dall’aggressione russa all’Ucraina.
La stima secondo cui la Russia potrebbe attaccare l’Europa entro i prossimi 4 anni “e’ una questione molto critica e dobbiamo stare molto attenti a non farla diventare una profezia che si auto avvera”, ha affermato il commissario europeo ai Trasporti, Apostolos Tzitzikostas, presentando il pacchetto per la mobilità militare dell’Ue, confermando le previsioni di diverse intelligence europee citate più volte in questi mesi dal commissario europeo alla Difesa, Andrius Kubilius. “Quindi, alla domanda: ‘l’Europa si sta preparando alla guerra?’ La risposta è no. L’Europa si sta preparando alla pace. L’Europa vuole la pace, ma se vogliamo la pace, dobbiamo prima essere pronti alla guerra”, ha aggiunto.
Presentando il pacchetto, la vicepresidente della Commissione Ue per la Sovranità tecnologica, la Sicurezza e la Democrazia, Henna Virkkunen, ha sottolineato come la mobilità militare sia “una priorità assoluta per rafforzare la difesa europea”, ricordando che il nuovo regolamento permetterà di creare un sistema in cui “truppe ed equipaggiamenti potranno muoversi in modo rapido e sicuro attraverso le frontiere”. Virkkunen ha evidenziato il valore della prima armonizzazione normativa a livello Ue, spiegando che le nuove regole introducono “un tempo massimo di tre giorni per il rilascio delle autorizzazioni e formalità doganali semplificate”, passi considerati essenziali per aumentare la reattività europea in caso di emergenza.
Anche per l'Alta rappresentante dell'Ue, Kaja Kallas, la deterrenza in Europa si gioca soprattutto sulla velocità: “È semplice: più rapidamente possiamo muovere le forze, più forte è la nostra capacità di difesa. Dobbiamo parlare di giorni, non di settimane”.
Nel pacchetto presentato è inclusa anche la nuova cornice europea d’emergenza (European Military Mobility Enhanced Response System, EMERS), che garantirà autorizzazioni accelerate e accesso prioritario alle infrastrutture per movimenti militari urgenti, oltre all’introduzione di coordinatori nazionali per il trasporto militare in ciascuno Stato membro. Previsto anche un "solidarity pool", ovvero una sorta di "catalogo di mezzi di trasporto" (aerei, navi, treni) che i 27 potranno condividere in caso di necessità (affiancata da una "Riserva di Trasporto Strategico" per cui gli operatori civili s'impegneranno a mettere a disposizione capacità di trasporto per le esigenze dell'Ue in situazioni eccezionali).
Il pacchetto sarà ora trasmesso al Parlamento europeo e al Consiglio, che lo esamineranno secondo la procedura legislativa ordinaria. Parallelamente, la Commissione europea inizierà a lavorare con gli Stati membri sui primi interventi infrastrutturali e preparerà la fase operativa del sistema d’emergenza.
