12/11/2025 - Salari italiani sotto la media Ue; rispetto al 2023 cresciuti solo del 2,6%.

Cresce il divario con le grandi economie comunitarie, dove l'aumento registrato è stato in media del 5,2%.
 
Nel 2024, lo stipendio medio annuo per i lavori dipendenti a tempo pieno nell’Unione europea è stato pari a 39.800 euro lordi, con un aumento del 5,2% rispetto ai 37.800 del 2023. Un’altro campanello d'allarme per l’Italia, dove nello stesso periodo, i salari sono aumentati del 2,6%, esattamente la metà della media Ue: da 32.650 euro a 33.523. E così, tra i Paesi del Mediterraneo, il 2024 ha sancito il sorpasso anche della Spagna, dove i salari sono cresciuti del 4,4% all’anno, e toccano oggi una media di 33.700 euro.
 
Tra i 27, il salario medio annuo più elevato è stato registrato in Lussemburgo - dove un lavoratore dipendente guadagna in media 83.000 euro lordi - seguito dalla Danimarca (71.600) e dall’Irlanda (61.100). Subito fuori dal podio il Belgio, dove lo stipendio medio è di 59.632 euro. Fanalini di coda, la Bulgaria, la Grecia e l’Ungheria, i cui cittadini impiegati a tempo pieno guadagnano rispettivamente in media 15.400, 18.000 e 18.500 euro.
 
La fotografia scattata da Eurostat, l'ufficio statistico dell'Ue, accanto a quelle degli scorsi anni è molto simile. Le disuguaglianze a livello salariale tra i Paesi membri, ormai, sembrano inscalfibili. Anzi, esiste ancora una tendenza preoccupante: spesso, i Paesi in cui si guadagna di più sono anche quelli dove i salari crescono più rapidamente. E l’Italia sta perdendo terreno quasi su tutti. In Danimarca i salari sono cresciuti del 5,1%, in Germania del 5,2%, in Austria del 7%. All’altro capo della classifica, in Romania i salari sono aumentati del 14,3%, Malta - che ha ormai raggiunto l’Italia, con un salario medio di 33.499 euro -,  ha registrato un aumento del 6,71%.