11/11/2025 - A rischio il Tribunale speciale per l'Ucraina: mancherebbero budget e sostegno USA.

Il Consiglio d’Europa ha confermato che sono in corso colloqui con gli Stati membri. Nessun commento da Commissione Ue e dai 27.
 
La creazione del Tribunale internazionale per giudicare i crimini di aggressione russi contro l’Ucraina, sostenuta dal Consiglio d’Europa e dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, rischia di arenarsi per mancanza di fondi. Lo riporta Euronews, citando fonti riservate a conoscenza del dossier, che parlano di un progetto “fragile” e oggi messo in discussione dalla mancanza di impegni economici chiari da parte dei Paesi donatori, soprattutto dopo il ridimensionamento del sostegno degli Stati Uniti alle istituzioni multilaterali e alla stessa Ucraina.
 
Il Consiglio d’Europa ha predisposto una prima bozza di budget: circa 75 milioni di euro l’anno per coprire costi operativi, personale, indagini e raccolta prove. A questi si aggiungono ulteriori fondi per sicurezza e infrastrutture: i Paesi Bassi hanno infatti dato disponibilità a ospitare la corte. Fonti diplomatiche indicano che l’Unione europea dovrebbe contribuire con 10 milioni di euro l’anno. Restano però da coprire almeno 2/3 del fabbisogno. I Paesi europei membri del G7 - Francia, Germania, Italia e Regno Unito - non hanno ancora preso impegni formali, e secondo le fonti di Euronews non starebbero nemmeno partecipando attivamente al processo di raccolta fondi. “Il Consiglio d’Europa non ha commenti da fare in questa fase. I colloqui con gli Stati membri sono in corso”, ha dichiarato un portavoce.
 
La creazione del tribunale è una delle priorità diplomatiche di Zelensky. Per l’Ucraina, il crimine di aggressione rappresenta la base legale per perseguire la leadership politica e militare russa per aver avviato l’invasione del 24 febbraio 2022, un atto considerato una violazione della Carta delle Nazioni Unite. Il Tribunale, distinto dalla Corte penale internazionale che non può perseguire il reato di aggressione, richiede l’adesione di un numero minimo di Paesi per essere attivato. Sebbene non sia stato ancora definito ufficialmente, secondo alcune stime il numero dovrebbe superare i 16, considerando il peso politico dei partecipanti. Il Consiglio d’Europa ha confermato che sono in corso colloqui con gli Stati membri, senza rilasciare ulteriori commenti. Nessuna risposta, al momento della pubblicazione, da parte della Commissione europea o dei governi contattati.