A riportarlo è il Financial Times. "Il nuovo organo farà parte del Segretariato Generale. Il piano è ancora non ufficiale".
La Commissione europea ha confermato, durante un briefing con la stampa, che è “allo stadio iniziale” la valutazione di una nuova unità di intelligence interna al Segretariato generale, su impulso della presidente Ursula von der Leyen. L’obiettivo - secondo quanto rivelato in prima battuta dal quotidiano britannico Financial Times e sostanzialmente confermato a Bruxelles - è migliorare l’utilizzo operativo delle informazioni raccolte dalle agenzie nazionali, rafforzando le capacità di analisi e risposta dell’Unione in materia di sicurezza.
“Ci troviamo in un contesto geopolitico ed economico complesso e la Commissione europea sta esaminando come rafforzare le proprie capacità di sicurezza e intelligence”, ha dichiarato uno dei portavoce rispondendo alle domande dei giornalisti. “Nell’ambito di questo approccio" - ha aggiunto Balazs Ujvari, portavoce della Commissione europea - "si sta considerando la creazione di una cellula dedicata all’interno del Segretariato generale, che si baserebbe sulle competenze già esistenti nella Commissione europea e lavorerebbe in stretta cooperazione con i servizi del Servizio europeo per l’azione esterna (SEAE)”.
“Siamo nella fase iniziale”, ha confermato Ujvari, spiegando che “si sta valutando la creazione di una cellula dedicata all’interno del Segretariato Generale“, che “integrerà il lavoro della Direzione per la sicurezza della Commissione e collaborerà strettamente con i rispettivi servizi del Servizio europeo per l’azione esterna”. Qualche indicazione in più l’ha data Paula Pinho, portavoce capo dell’esecutivo: l’unità “sarà piuttosto piccola”, ha affermato, il numero di persone che ne faranno parte “sta più probabilmente in una mano che in due o tre”, e punta a “rafforzare le strutture che già esistono” nel SEAE.
Secondo il Financial Times, l’unità sarebbe destinata a reclutare funzionari distaccati dalle agenzie di intelligence dei vari Stati membri, con l’intento di centralizzare parte della raccolta e dell’analisi di informazioni sensibili a fini comuni. Il piano, tuttavia, incontra resistenze da parte di alti funzionari del SEAE, preoccupati per un possibile indebolimento del Centro di intelligence e situazione (Intcen), che ad oggi coordina la cooperazione informativa europea.
L’iniziativa si inserisce nel più ampio disegno di von der Leyen per rafforzare l’autonomia strategica e la resilienza europea dopo l’invasione russa dell’Ucraina e alla luce dei segnali provenienti da Washington, dove il presidente Donald Trump ha evocato la possibilità di ridurre il sostegno militare all’Europa. Tra le altre misure adottate dalla presidente figurano il lancio del collegio per la sicurezza destinato ai commissari, il sostegno diretto all’acquisto di armi per l’Ucraina e la creazione del programma satellitare Iris². Per ora, da Bruxelles si sottolinea che il progetto “è ancora in fase di sviluppo” e che “nessuna decisione è stata presa”.
