Il costo del denaro rimane a livello di giugno dopo 8 tagli.
La Banca centrale europea ha deciso di mantenere invariati i 3 principali tassi di interesse, confermando un approccio prudente dopo i recenti segnali di stabilizzazione dei prezzi. Il tasso sui depositi resta al 2,00%, quello sulle operazioni di rifinanziamento principali al 2,15%, mentre il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale rimane al 2,40%. “La nostra posizione è buona e continueremo a prendere le misure necessarie, di riunione in riunione”, ha dichiarato la presidente della Bce Christine Lagarde in conferenza stampa, ribadendo che “l’obiettivo è ben definito: il 2% simmetrico a medio termine”.
Nel comunicato diffuso al termine della riunione organizzata dalla Bce a Firenze, il Consiglio direttivo ha spiegato che “l’inflazione rimane prossima all’obiettivo di medio termine del 2%” e che la propria “valutazione sulle prospettive di inflazione è sostanzialmente invariata”. Secondo Francoforte, l’economia dell’eurozona continua a mostrare segnali di tenuta “nonostante il difficile contesto globale”, sostenuta da un mercato del lavoro solido, dai bilanci robusti del settore privato e dagli effetti dei precedenti tagli dei tassi. Lagarde ha riconosciuto che “la crescita economica dell’Eurozona nel 3° trimestre è stata leggermente superiore alle attese”.
La presidente della Bce ha citato le recenti stime di Eurostat, secondo le quali nel 3° trimestre del 2025 l’economia europea ha mostrato un timido segnale di ripresa. Nello specifico, il prodotto interno lordo destagionalizzato dell’Eurozona è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente, mentre nell’intera Unione europea la crescita è stata dello 0,3%. Si tratta di un leggero miglioramento rispetto al 2° trimestre, quando l’aumento era stato rispettivamente dello 0,1% e dello 0,2%. Su base annua, il Pil dell’area euro cresce dell’1,3%, contro l’1,5% dell’intera Unione. I dati confermano quindi una fase di crescita debole ma stabile.
Per Lagarde, tuttavia la situazione “resta fragile e in evoluzione”. In questo quadro, la presidente della Bce ha ribadito “l’urgente necessità di rafforzare l’eurozona nell’attuale contesto geopolitico”, aggiungendo che “l’attuale situazione inflazionistica è soddisfacente” e che “le aspettative a lungo termine rimangono stabili attorno all’obiettivo del 2%”. Le tensioni geopolitiche, ha aggiunto Lagarde, “in particolare la guerra ingiustificata della Russia contro l’Ucraina, rimangono fra le principali fonti di incertezza”. Tuttavia, ha osservato che “un incremento della spesa in difesa e infrastrutture superiore alle attese, insieme a riforme volte a sostenere la produttività, potrebbe contribuire alla crescita”, così come “un rafforzamento della fiducia delle imprese” o “l’attenuarsi delle restanti tensioni geopolitiche e delle controversie commerciali”.
