08/10/2025 - Il Parlamento europeo dà l'ok definitivo alla riforma del meccanismo dei visti.

L'Aula ha votato a favore di un inasprimento delle misure sui visti per i cittadini dei Paesi terzi in ingresso nell'area Schengen.
 
Il Parlamento europeo ha dato il proprio via libera definitivo alla riforma del meccanismo di sospensione della deroga che consente ai cittadini di 61 Paesi terzi di viaggiare nello spazio Schengen senza visto per soggiorni di breve durata (fino a 90 giorni in un periodo di 180). La legislazione, già concordata informalmente dai negoziatori del Parlamento e del Consiglio Ue, è stata approvata in sessione plenaria con 518 voti favorevoli, 96 contrari e 24 astensioni. Deve ancora essere formalmente adottata dal Consiglio. Entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Ue.
 
Il meccanismo consente alla Commissione europea di reintrodurre l’obbligo del visto per un Paese specifico in caso di problemi di sicurezza, inizialmente temporaneamente, in attesa di un’indagine e di un dialogo, e poi definitivamente, se i problemi persistono. La riforma introduce nuovi motivi come le minacce ibride (la strumentalizzazione dei migranti da parte di stati terzi), i passaporti d’oro, il mancato allineamento alla politica dei visti dell’Ue, le violazioni della Carta delle Nazioni Unite o gravi violazioni del diritto internazionale, dei diritti umani o del diritto umanitario.
 
Inoltre, vengono anche aumentate le soglie legate all’immigrazione clandestina per cui la Commissione europea può attivare la sospensione. Secondo le nuove regole, su proposta di uno Stato membro o di propria iniziativa, Bruxelles potrà avviare il processo di sospensione dell’esenzione dal visto per specifici Paesi terzi inizialmente in modo temporaneo, e poi permanentemente se le problematiche non vengono risolte. 
 
Con la riforma, la soglia per valutare gli aumenti “sostanziali” del numero di persone che soggiornano senza permesso o di reati gravi sarà fissata al 30%. La soglia per calcolare un basso tasso di riconoscimento delle domande di asilo sarà fissata al 20%. In casi debitamente giustificati, la Commissione potrà anche discostarsi da queste soglie.