Dombroskis: "Meno burocrazia significa più innovazione e investimenti" per gli Stati membri.
Articolo tratto da euractiv.it
La Commissione europea ha presentato misure volte a semplificare il modo in cui gli Stati membri si conformano al quadro fiscale dell’Unione Europea, ampliando la sua spinta alla riduzione della burocrazia dal settore privato a quello pubblico. Le nuove politiche “snellirebbero” il controllo dell’esecutivo dell’Ue sull’adesione degli Stati membri al quadro fiscale del blocco, aggiornato lo scorso anno, e imporrebbero rigide soglie di deficit e debito, rispettivamente del 3% e del 60% del PIL annuo.
Il pacchetto calibrerebbe anche la procedura speciale di Bruxelles di “sorveglianza rafforzata” in base alla gravità della crisi finanziaria di un paese e ridurrebbe la sanzione iniziale massima per le violazioni fiscali dallo 0,05% allo 0,02% del PIL. “Eliminando i requisiti obsoleti e riducendo la complessità amministrativa, l’Ue può aiutare gli Stati membri a concentrare le risorse laddove sono più necessarie: per garantire finanze pubbliche sane, promuovere la crescita e garantire la stabilità finanziaria”, ha affermato in una nota il Commissario per l’Economia, Valdis Dombrovskis.
Ad oggi sono 9 gli Stati membri dell'Ue, tra cui Francia, Italia e Polonia, che sono sottoposti a una “procedura per deficit eccessivo” per aver superato la soglia del 3% tra debito e PIL del blocco. L'iniziativa si inserisce in un contesto più ampio di azioni volte a ridurre la burocrazia da parte di Bruxelles. Nel 2025 Bruxelles ha proposto 6 pacchetti Omnibus, volti a ridurre gli obblighi di rendicontazione delle aziende, dalla difesa alla sostenibilità aziendale; entro fine anno sono previsti altri 4 pacchetti.
Un alto funzionario della Commissione europea ha sottolineato che molte delle proposte fiscali sono “tecniche”, ma rientrano anche nel più ampio programma di semplificazione. “Siamo in un periodo di semplificazione, per buone ragioni”, ha affermato, aggiungendo che l'attuale presidenza danese di turno dell’Ue;è “molto desiderosa” di portare avanti il dossier. Rimane necessaria l’approvazione dei governi dell’Ue e del Parlamento europeo, ma i funzionari sono “ottimisti sul fatto che la questione potrebbe essere chiusa in tempi relativamente brevi”