22/09/2025 - Dombrovskis: "Crescita sarà di poco superiore all'1,1% per quest'anno, al ribasso nel 2026".

Il commissario per l'Economia: "Rallentamento nella seconda metà dell'anno, i fondamentali restano solidi".
 
Dopo le incertezze legate a conflitti e alle tensioni commerciali, l’economia europea fin qui non soltanto ha saputo resistere, ma addirittura sembra stia andando oltre le attese. Il commissario per l’Economia, Valdis Dombrovskis, ammette: "l'attività economica è cresciuta a un ritmo più rapido del previsto nella prima metà dell'anno, soprattutto nel trimestre" "poiché investimenti e reti hanno superato le aspettative per l'intero anno. Prevediamo una crescita leggermente superiore all'1,1%" (previsto in primavera).
 
Nel corso della conferenza stampa tenuta al termine dei lavoro dell’Eurogruppo informale di Copenhagen, Dombrovskis non fornisce cifre. La crescita dell’1,5% per l’Ue era stata tagliata all’1,1%, e il PIL dei 27 messi assieme potrebbe acquistare 0,1 o 0,2 punti percentuali rispetto a quanto stimato a maggio, però, riconosce lo stesso commissario per l’Economia, “allo stesso tempo, la dinamica è destinata a rallentare, ma non a invertirsi, nella seconda metà dell’anno“. Ecco spiegato il motivo per cui non vengono offerti chiarimenti sull’andamento economico.
 
Su una cosa Dombrovskis vuole essere chiaro: permangono “numerosi elementi contrari” per le prospettive economiche europee, tra cui “una crescita più lenta del commercio globale, la continua incertezza e le turbolenze geopolitiche”. Tutto questo produce cautela, e come sempre la via prudenziale. Ecco perché, continua il commissario Ue, “le nostre previsioni di crescita per il prossimo anno sono diventate leggermente più deboli rispetto a quanto pubblicato nelle previsioni di primavera”. PIL Ue all’1,5% nel 2026, dunque, non più assicurato. Niente paura, comunque: “Nel complesso, le basi economiche dell’Ue rimangono solide, il mercato del lavoro in particolare resta robusto, prevediamo un aumento dei salari e una diminuzione dell’inflazione”, anticipa Dombrovskis. “Questa è una buona notizia per le famiglie e dovrebbe continuare a sostenere i consumi”.