L'attività militare è iniziata lo scorso 13 settembre, dopo l'incursione di droni russi nei cieli polacchi. Ipotesi "no-fly zone" tra Polonia e Ucraina.
La NATO ha lanciato una nuova iniziativa denominata "Sentinella dell'Est" ("Eastern Sentry") nel tentativo di rafforzare il suo fianco orientael; ad annunciarlo è stato il segretario generale dell’Alleanza atlantica, Mark Rutte. La NATO sta rafforzando le sue difese orientali dopo che gli aerei alleati hanno abbattuto un’incursione senza precedenti di droni russi nello spazio aereo polacco all’inizio della scorsa settimana.
Per quanto riguarda le dimensioni e la portata dello schieramento, Eastern Sentry “coprirà l’intero fianco orientale dell’alleanza, dall’estremo nord al Mar Mediterraneo”, ha affermato il Comandante supremo alleato in Europa (SACEUR), generale Alexus G. Grynkewich, responsabile dell’organizzazione della difesa dell’Alleanza. Diversi alleati sosterranno l’iniziativa.
Il segretario generale Mark Rutte ha disegnato la cornice politica all'interno della quale si sta muovendo l'Alleanza. "Che l'attacco sia stato intenzionale o meno la Russia ha violato lo spazio aereo della NATO, su una scala mai vista prima", ha stigmatizzato in conferenza stampa. "Pertanto noi come NATO dobbiamo dimostrare chiaramente la nostra determinazione e la nostra capacità di difendere il nostro territorio: ed è proprio questo lo scopo di Sentinella Est". L'operazione si preannuncia ingente.
"Sebbene la nostra attenzione sia immediatamente rivolta alla Polonia, questa situazione trascende i confini di una singola nazione: ciò che colpisce un alleato colpisce tutti noi", ha dichiarato Grynkewich promettendo un rafforzato schieramento "dal Mar Baltico al Mar Nero al Mediterraneo". Gli alleati dunque hanno già iniziato ad annunciare lo schieramento di forze e capacità. La Danimarca contribuirà con 2 F-16 e una fregata antiaerea, la Francia con 3 Rafale e la Germania con 4 Eurofighter. Anche il Regno Unito ha espresso la propria disponibilità a fornire sostegno. L'Italia si prepara a partecipare all'operazione rafforzando con 2 caccia Eurofighter il contingente militare e i mezzi dispiegati lungo il fronte orientale dei confini Nato in Europa.
Il comando supremo lavorerà inoltre "a stretto contatto" con il Comando alleato per la Trasformazione, come continua a fare con l'operazione Sentinella Baltica, per "sperimentare e mettere in campo rapidamente nuove tecnologie su scala, quali sensori e armi anti-drone per individuare, tracciare e abbattere i velivoli".
Intanto, la Nato ha fatto sapere che "in risposta a un'altra potenziale minaccia proveniente dai droni russi" ha fatto decollare "il suo primo jet per difendere il proprio spazio aereo nell'ambito dell'operazione, meno di un giorno dopo il suo annuncio". Lo scorso 13 settembre sono intervenuti il caccia francese Rafale, uno dei 3 recentemente arrivati in Polonia, e un elicottero polacco. "La risposta è stata rapida e l'allerta è terminata in breve tempo", ha dichiarato Grynkewich. "L'uso limitato delle risorse è stato corretto e calibrato in base alla potenziale minaccia percepita, il che dimostra l'utilità dell'operazione".
Fonti diplomatiche alleate hanno parlato inoltre dell'ipotesi, che sarebbe al momento in discussione tra gli alleati, di istituire "una zona cuscinetto aerea" ai confini con l'Ucraina - una sorta di "no-fly zone" su scala ridotta - in modo che, se si dovesse ripetere un attacco di droni, gli ordigni verrebbero abbattuti prima del loro ingresso all'interno dello spazio Nato. Anche questa sarebbe una delle "varie misure" a cui il generale Grynkewich sta lavorando per rafforzare il fianco orientale.
