Discusse in Plenaria le garanzie di sicurezza per l'Ucraina e il percorso del Paese verso l’adesione all’Ue. A presto il 19° pacchetto di sanzioni contro la Russia.
Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che sprona il governo ucraino a proseguire le riforme e riafferma l’impegno dell’Unione per una pace giusta e duratura. Il testo, adottato con 418 voti a favore, 135 contrari e 41 astensioni, valuta i progressi di Kiev verso l’adesione all’Ue e sottolinea che ogni soluzione pacifica dovrà rispettare la volontà del popolo ucraino. Nel dibattito che ha preceduto la votazione, l’Alta rappresentante per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza dell’Ue, Kaja Kallas, ha insistito sulla necessità di “esercitare sempre più pressione sulla Russia” e di aumentare il sostegno militare ed economico all’Ucraina.
Intervenendo a Strasburgo, Kallas ha dichiarato che l'Ue è attualmente "al lavoro sul 19º pacchetto di sanzioni nei confronti di Mosca" e ha sottolineato che l’Ue e gli Stati membri hanno già stanziato 169 miliardi di euro a favore di Kiev dal 2022, di cui oltre 63 miliardi in aiuti militari. Solo nel 2025 sono previsti 25 miliardi, la cifra più alta dall’inizio del conflitto. L’Unione ha inoltre raggiunto l’80% dell’obiettivo di fornire 2 milioni di munizioni, con l’impegno di arrivare al 100% entro ottobre.
Kallas ha infine ricordato all'Aula anche i 18 pacchetti di sanzioni approvati contro Mosca, che avrebbero già privato la Russia di 450 miliardi di dollari di fondi di guerra. Confermando che entro il 2027 l’Europa non importerà più gas e petrolio russi e che sono già stati colpiti 444 cargo della cosiddetta "flotta ombra" che aggiravano le restrizioni. “Il messaggio alla Russia è chiaro: non si può vincere questa guerra, bisogna sedersi al tavolo dei negoziati con l’Ucraina”, ha scandito
Un capitolo centrale del dibattito è stato dedicato al percorso di Kiev verso l’Unione.
La commissaria all'allargamento, Marta Kos, ha ribadito che “la Russia non vuole la pace e teme le aspirazioni europee degli ucraini”, sottolineando che, nonostante la brutalità della guerra, l’Ucraina ha compiuto progressi significativi nelle riforme su energia, dogane e politica estera e di sicurezza. “L’adesione non è soltanto un esercizio contabile”, ha avvertito, “ma significa trasformare uno Stato e una società, lottare contro la corruzione, garantire lo Stato di diritto e una democrazia che funzioni”.
La risoluzione approvata a Strasburgo chiede infatti a Kiev di proseguire le riforme giudiziarie e anticorruzione, rafforzare lo Stato di diritto e le istituzioni democratiche, e invita la Commissione europea ad aprire al più presto i capitoli del negoziato. “Con riforme solide, l’Ucraina può raggiungere l’obiettivo di aderire all’Unione europea, a cui appartiene”, ha dichiarato il relatore Michael Gahler (Ppe). “Vogliamo inviare un segnale chiaro: l’Ucraina appartiene alla famiglia europea e faremo tutto il possibile affinché occupi il suo posto legittimo quanto prima”.