L'Eurotower opta per la pausa, confermando i tassi di giugno. "Contesto eccezionalmente incerto".
Nessun nuovo taglio. La Banca centrale europea ha comunicato la sua decisione di lasciare invariati i tassi sui depositi, sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale, rispettivamente al 2%, al 2,15% e al 2,40%. La scelta, ampiamente attesa dai mercati, è stata ufficializzata da Francoforte attraverso una nota sulle decisioni di politica monetaria del Consiglio direttivo. “Il contesto rimane eccezionalmente incerto, soprattutto a causa delle dispute commerciali" - si legge nel comunicato della Bce.
“Il Consiglio direttivo non si impegna in anticipo su un percorso specifico per i tassi" - si legge ancora nella nota. "Le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di interesse si baseranno sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione e dei rischi ad esse connessi, alla luce dei dati economici e finanziari in arrivo, nonché della dinamica dell'inflazione di fondo e della forza di trasmissione della politica monetaria”.
“Siamo pronti ad adeguare tutti gli strumenti di cui dispone nell'ambito del suo mandato per garantire che l'inflazione si stabilizzi al suo obiettivo del 2% nel medio termine e per preservare il regolare funzionamento della trasmissione della politica monetaria. Inoltre, lo Strumento di protezione della trasmissione è disponibile per contrastare dinamiche di mercato ingiustificate e disordinate che rappresentano una seria minaccia alla trasmissione della politica monetaria in tutti i paesi dell'area dell'euro, consentendo così al Consiglio direttivo di assolvere più efficacemente al suo mandato di stabilità dei prezzi”, conclude la nota.
La decisione annunciata dalla Bce è stata commentata dalla presidente Christine Lagarde, durante la conferenza stampa avvenuta dopo il Consiglio direttivo; le nuove informazioni sono sostanzialmente in linea con la valutazione precedente del board circa le prospettive di inflazione”. Non ci sono condizioni per allentare, ma neppure per scegliere la via di nuove politiche restrittive. Certo, “il panorama resta eccezionalmente incerto”, anche per le incognite legato ad un negoziato sui dazi ancora in corso tra Unione europea e Stati Uniti, e questo induce alla prudenza, sostiene Lagarde.