14/07/2025 - Frontex: ingressi irregolari diminuiti del 20% nella prima metà del 2025.

A fronte di un decremento medio degli attraversamenti irregolari complessivi (rispetto lo stesso periodo del 2024), la rotta del Mediterraneo centrale si distingue in controtendenza.
 
Nella prima metà del 2025, gli attraversamenti frontalieri irregolari verso l’Unione europea sono scesi del 20% a 75.900 (rispetto al 1° semestre del 2024) grazie a cali significativi nelle rotte del Mediterraneo orientale e dell’Africa occidentale, secondo i dati preliminari raccolti da Frontex, l'agenzia europea della guardi di frontiera e costiera. Sebbene i numeri complessivi siano in calo, la pressione rimane alta nel Mediterraneo centrale, che ha visto più di 29.300 attraversamenti irregolari, il 12% in più rispetto allo stesso periodo del 2024.
 
Gli attraversamenti attraverso la rotta migratoria del Mediterraneo orientale sono diminuiti di quasi 1/4, raggiungendo le 19.600 unità. Tuttavia, la rotta ha visto un notevole sviluppo negli ultimi mesi con l’emergere del corridoio Libia-Creta, che rappresenta ora il maggior numero di attraversamenti nel Mediterraneo orientale.
Un’altra rotta che ha registrato un aumento è quella del Mediterraneo occidentale, dove gli arrivi sono aumentati del 19% rispetto alla prima metà del 2024. Nel solo mese di giugno, il numero di arrivi su questa rotta è raddoppiato rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. L’Algeria rimane il principale Paese di partenza su questa rotta, con un aumento di circa l’80% rispetto al 2024, il che indica che le reti di contrabbando stanno adattando le loro attività e utilizzano sempre più spesso rotte alternative dal Nord Africa.
 
Al contrario, la rotta dell’Africa occidentale ha registrato un calo significativo. Gli arrivi sono calati di oltre il 40%, con 11.300 rilevamenti nei primi sei mesi di quest’anno e solo 300 attraversamenti segnalati a giugno. Questa tendenza al ribasso è in gran parte dovuta al rafforzamento degli sforzi di prevenzione da parte dei Paesi di partenza che lavorano in stretta collaborazione con gli Stati membri dell’Ue per affrontare la migrazione irregolare alla fonte.