10/07/2025 - Il Parlamento Ue boccia la sfiducia a von der Leyen.

La mozione di censura è stata respinta con 360 voti contrati, 175 favorevoli e 18 astenuti.
 
L'Eurocamera ha bocciato la mozione di sfiducia contro la Commissione europea, guidata dalla presidente Ursula von der Leyen con 360 voti contrari, 175 sì, e 18 astenuti. Al voto hanno partecipato complessivamente 553 eurodeputati. Per passare, la mozione, presentata dal conservatore rumeno Gheorghe Piperea (ECR), avrebbe dovuto incassare 360 voti a favore e i 2/3 dei voti espressi.
Il testo criticava la gestione dei fondi del Recovery Fund da parte della von der Leyen, la sua decisione di aggirare gli eurodeputati sul nuovo programma di prestiti per la difesa SAFE dell’Ue e il suo coinvolgimento nel recente scandalo Pfizergate. Nel dibattito tuttavia l’attenzione si è spostata dalla leadership della von der Leyen alla Commissione europea, al ruolo che la sua famiglia politica, il Partito Popolare Europeo (PPE), sta svolgendo in Parlamento sotto la guida di Manfred Weber.
 
A inizio legislatura la Commissione von der Leyen bis nel suo complesso aveva raccolto 370 voti a favore, 282 contrari e 36 astenuti, saldo positivo tra sostenitori e oppositori di 88 voti. Rispetto a 1 anno fa questo esecutivo acquista quasi 100 voti a favore in più, ma non è tutto oro ciò che luccica.
Rispetto al 2024 hanno votato 135 europarlamentari in meno, e dal computo totale dei seggi (720) mancano al voto che salva Commissione e legislatura europea 167 deputati. Persone che non si sono presentate in Aula o che erano presenti ma hanno preferito non votare. Un segnale, tutto politico, di presa di distanze dall’esecutivo comunitario per una politica e per scelte non condivise.
 
Guardando ai voti mancanti è facile risalire chi ha "scaricato" von der Leyen: difatti hanno disertato il voto 33 socialisti (S&D), 12 liberali (Renew), 16 verdi e persino 18 popolari (PPE). Snobba anche il voto la sinistra radicale (The Left), con 32 eurodeputati del gruppo che non si sono presentati in Aula.
Von der Leyen non era presente al voto, poiché impegnata a Roma per partecipare a una Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina; la legislatura europea può continuare, ma il voto l'ha indubbiamente indebolita e ha lasciato dubbi sul sostegno al suo programma in Parlamento.