09/07/2025 - Report Ue sullo Stato di diritto: lievi progressi per l'Italia, Ungheria ancora maglia nera.

Presentato a Strasburgo l'edizione 2025 che esamina la situazione nei 27 e in 4 Paesi candidati, con un occhio di riguardo alle dimensioni economiche.
 
Il rapporto sullo Stato di diritto 2025 "conferma la traiettoria positiva in diversi Stati membri e dimostra che il ciclo annuale sullo Stato di diritto fornisce uno stimolo per le riforme" e "sebbene i progressi siano disomogenei e permangano sfide in alcuni Stati membri, l'impegno generale nel processo resta forte, con un numero sostanziale di raccomandazioni 2024 parzialmente/completamente affrontate". È quanto si legge nella comunicazione di presentazione del rapporto della Commissione europea.
Per la sua sesta relazione sulla salute dello Stato di diritto nell’Unione, a presentarla ci hanno pensato la vicepresidente esecutiva Henna Virkkunen, con delega alla Democrazia, e il titolare della Giustizia Michael McGrath. Da Strasburgo, dove si riuniva il Collegio in concomitanza con la plenaria dell’Europarlamento, i 2 membri dell'esecutivo Ue hanno illustrato i principali risultati della rilevazione, che per il 2° anno di fila include anche alcuni Paesi candidati all’adesione: Albania, Macedonia del Nord, Montenegro e Serbia.
 
“La promozione e la protezione dello Stato di diritto rappresentano una priorità assoluta”, ha dichiarato Virkkunen, notando che “le nostre democrazie sono sotto attacco” e ammonendo circa il fatto che “non possiamo dare per scontato che lo Stato di diritto sia in buona salute” in tutti i Ventisette. Nonostante si riscontrino tendenze positive in molti Stati membri, ha ammonito la vicepresidente, in tutta l’Unione si registra “una forte polarizzazione e una pressione sulle istituzioni democratiche“.
 
Novità del report, che prende in esame diversi aspetti, dall'indipendenza della magistratura, alla lotta alla corruzione, dal pluralismo dei media, al sistema di poteri e contro-poteri istituzionali, è l'aggiunta della dimensione del mercato unico. "Il rapporto sottolinea come le sfide dello Stato di diritto possano avere un impatto diretto sulla fiducia economica, sulla certezza del diritto e sull'efficace funzionamento del quadro economico dell'Unione". Per questo "l'Ue creerà un legame più stretto tra le raccomandazioni del rapporto sullo Stato di diritto e il sostegno finanziario" e "farà in modo che il futuro bilancio a lungo termine preveda forti garanzie sullo Stato di diritto", si legge.
 
"Vediamo progressi costanti", nota Virkkunen, sottolineando che “oltre la metà delle raccomandazioni contenute nel rapporto del 2024 sono state applicate in pieno o in parte”. Ma persistono dei problemi, ammette, soprattutto per quanto riguarda le intromissioni del potere politico nell’ambito della giustizia, un insufficiente contrasto alla corruzione, le carenze nella tutela dei giornalisti e le pressioni esercitate sulla società civile.
Virkkunen esprime “serie preoccupazioni“ riguardo l'Ungheria, dato che solo in un settore tra quelli indicati dalla Commissione Ue si sono registrati miglioramenti. Budapest ha all’attivo diverse cause alla Corte di giustizia Ue, ha ricordato la vicepresidente (ad esempio quella sulla controversa legge sulla tutela dei minori), mentre McGrath ribadisce per l’ennesima volta come l’esecutivo comunitario sia “pronto a prendere ulteriori azioni” nel caso in cui la situazione peggiori ulteriormente.
 
Nel rapporto della Commissione in Italia viene segnalato qualche debole progresso, ad esempio sugli appalti pubblici, ma sulla strada delle riforme Roma sembra arrancare. Rimane un “problema grave“, tra le altre cose, la durata dei processi e l’arretratezza tecnologica dell’intero sistema giudiziario, mentre non si registrano sostanziali passi in avanti sull’emittente pubblica Rai.