07/07/2025 - Allargamento, Kos: "Balcani occidentali accelerino sulle riforme".

Incontro in Macedonia del Nord con i leader dei 6 Paesi candidati per fare il punto sui progressi lungo il percorso di adesione.
 
Articolo tratto da eunews.it
 
I Balcani occidentali si muovono verso l’adesione all’Ue, chi più veloce e chi meno. Almeno secondo la commissaria all’Allargamento Marta Kos, che ha incontrato i leader dei Paesi candidati per fare il punto sui progressi nell’implementazione delle riforme e promettere un sostegno continuato da parte dell’Unione Europea. Senza dimenticare i nodi politici ancora da sciogliere.
 
La commissaria e i leader dei 6 Paesi dell'area - Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Macedonia del Nord, Montenegro e Serbia - si sono dati appuntamento a Skopje lo scorso 1° luglio per fare il punto sul Piano di crescita da 6 miliardi di euro, il maxi-strumento di investimenti con cui Bruxelles sta incentivando le riforme pre-adesione in cambio della cooperazione in diversi ambiti (finanza, trasporti, turismo, connettività digitale) e l’integrazione delle economie regionali nel mercato unico, per accelerare la convergenza socio-economica con i 27 Lo scorso ottobre, la Commissione Ue ha approvato le agende presentate da 5 cancellerie (tutte tranne Sarajevo, che ha finalizzato il suo programma a fine giugno) e ha dato il via agli esborsi per 4 di loro, mentre sono ancora fermi i soldi per Pristina.
 
Durante il vertice, Kos ha esortato i suoi interlocutori a premere sull’acceleratore. “C’è un chiaro consenso tra le capitali europee per l’allargamento in questo momento”, ha dichiarato, ma “la finestra d’opportunità potrebbe non rimanere aperta per sempre“. “Avete già fatto molto”, riconosce la commissaria, “e ora è il momento di accelerare sulla fase di implementazione“. Un secondo rapporto sui progressi dei Paesi sulle agende di riforma è atteso nel giro di metà luglio, ha poi annunciato Kos.
 
Per il momento il quadro generale è incoraggiante. L’Albania ha aperto 3 cluster di negoziati (cioè la metà del totale) nell’ultimo semestre e di questo passo, sostiene, “potremmo aprire tutti i cluster entro la fine dell’anno“. Il Montenegro ha chiuso un altro capitolo la scorsa settimana, la Bosnia-Erzegovina ha finalmente consegnato la sua roadmap per le riforme, e anche la Serbia si sta muovendo collocazione internazionale di Belgrado (per quanto rimangano dubbi sulla ). Al premier kosovaro Albin Kurti la responsabile dell’Allargamento ha chiesto “un sacco di energia” per rilanciare il processo di adesione.
 
Per quanto riguarda la Macedonia del Nord, il primo ministro Hristijan Mickoski ha ricevuto la disponibilità di Bruxelles ad aprire i negoziati sul cluster dei fondamentali non appena Skopje avrà apportato l’ennesima modifica alla Costituzione, come richiesto dalla Bulgaria che, in assenza di progressi da parte macedone, continua a mettersi di traverso sull’adesione della nazione balcanica. La commissaria ha sottolineato “l’importanza della fiducia e della comprensione reciproca“, aggiungendo che “non appena la Macedonia del Nord emenderà la propria Costituzione dovremmo procedere immediatamente con la conferenza intergovernativa senza ulteriori condizioni politiche”.