L'esecutivo comunitario propone di semplificare le norme in 5 aree chiave per la de-carbonizzazione industriale
Iter semplificati per le rinnovabili, sostegni alle industrie ad alta intensità che devono far fronte a prezzi elevati dell'elettricità e misure per ridurre il rischio degli investimenti privati: lo prevede il nuovo quadro per gli aiuti di Stato adottato dalla Commissione europea per accelerare i sussidi degli Stati membri in progetti che contribuiscono a raggiungere gli obiettivi del Clean Industrial Deal. Il quadro - in vigore fino alla fine del 2030 - consentirà di sostenere un'ampia gamma di tecnologie di decarbonizzazione, tra cui l'elettrificazione, l'idrogeno, biomassa e stoccaggio di carbonio.
L'Ue punta così a semplificare l'erogazione di sussidi pubblici "mirati e proporzionati" in diversi settori, ma ammette anche gli aiuti di stato per la decarbonizzazione dell'industria basati sul gas naturale "in via eccezionale e solo laddove non esistono alternative". Il regime punta innanzitutto sulla produzione di energia pulita, sia energie rinnovabili e sia combustibili a basse emissioni di carbonio come l'idrogeno e i combustibili sostenibili utilizzati nei trasporti. Solo le energie verdi, però, potranno beneficiare di procedure semplificate (con riduzione di oneri amministrativi) e un tetto più elevato di sussidi.
Temporaneamente per 3 anni i governi potranno alleggerire i prezzi dell'elettricità per le imprese energivore o attive in settori particolarmente esposti al commercio internazionale, anche se una parte dell'importo dell'aiuto dovrà essere destinata a investimenti nella decarbonizzazione. Il regime introduce flessibilità agli investimenti in tutte le tecnologie "neutrali" dal punto di vista climatico, quindi anche il nucleare, che sostengono la decarbonizzazione industriale o all'aumento dell'efficienza energetica.
I sussidi potranno essere concessi tramite importi di aiuto predefiniti (fino a 200 milioni di euro); deficit di finanziamento; o tramite procedura di gara. Per potenziare la produzione di clean-tech, gli Stati membri potranno istituire programmi nazionali a sostegno di progetti di produzione e tecnologie pulite, previsti dalla legge sull'industria a zero emissioni nette tra cui figurano anche alcune tecnologie nucleari come la fissione.
Il quadro permette inoltre di sostenere aiuti per evitare la localizzazione dell'industria a scapito delle sovvenzioni di Paesi terzi. Infine, gli Stati membri potranno ridurre i rischi per gli investitori privati che vogliono sostenere questi settori, quali l'energia pulita, la decarbonizzazione, la produzione, le infrastrutture energetiche e anche l'economia circolare, al fine di attirare gli investimenti privati necessari. Le nuove regole sostituiranno il quadro attualmente in vigore adottato nel marzo 2022 a seguito della crisi energetica causata dalla guerra d'aggressione russa in Ucraina.