L'accordo offrirà un quadro di riferimento per collaborazioni attuali e future.
L’Ue e l’Australia si lasciano alle spalle i fallimentari negoziati per un accordo commerciale di libero scambio e cambiano strategia. Dopo l’intesa, siglata nel 2024, sulle materie prime critiche, Bruxelles e Canberra hanno concordato di avviare negoziati su un partenariato in materia di sicurezza e difesa. I leader Ue Ursula von der Leyen e Antonio Costa hanno incontrato il premier laburista australiano Anthony Albanese in occasione del vertice del G7 a Kananaskis, in Canada. “In un momento di crescenti tensioni e competizione strategica, i partner fidati devono restare uniti”, ha dichiarato la presidente della Commissione europea, augurandosi: “L’amicizia duratura tra l’Europa e l’Australia entra oggi in una nuova fase”.
Il partenariato fornirà un quadro per la cooperazione in settori quali l’industria della difesa, la sicurezza informatica, la lotta al terrorismo e alle minacce ibride. “Ciò aprirà la porta a opportunità di appalti congiunti nel settore della difesa e andrà a vantaggio sia delle nostre industrie che della nostra sicurezza”, ha commentato Albanese. La finalizzazione di un partenariato su difesa e sicurezza (SPD) è un requisito per l’eventuale partecipazione di Paesi terzi a progetti finanziati attraverso SAFE, il fondo per la difesa da 150 miliardi per prestiti garantiti dall’Ue. I partenariati SDP non comportano invece in alcun modo obblighi di dispiegamento militare.
La Commissione europea ha chiarito che i negoziati attuali rimarranno separati dagli sforzi volti a concludere un accordo di libero scambio con l’Australia, che vanno avanti dal 2018 e che si sono scontrati l’ultima volta nell’ottobre 2023 sulle perplessità di Canberra legate soprattutto ad alcuni paletti all’accesso al mercato europeo per le aziende agricole australiane. Bruxelles ha ribadito che “intende portare avanti” le trattative “nell’interesse nazionale dell’Australia”, e sottolineato il “rinnovato impegno a concludere l’accordo di libero scambio” scaturito dopo le elezioni parlamentari di maggio 2025 a Canberra.
L’Ue aggiunge così un altro nodo alla rete di partenariati difensivi siglati con chi - ha sottolineato Costa - "condivide gli stessi valori e un forte impegno a favore del multilateralismo e dell’ordine mondiale basato sulle regole”. Ad oggi, l’Ue ha concluso partenariati simili con Regno Unito, Norvegia, Moldavia, Corea del Sud, Giappone, Albania e Macedonia del Nord, mentre quelli con il Canada sono in fase di negoziazione.