17/06/2025 - Energia, intesa di 5 Stati membri dell'Ue sullo stop del gas russo.

No di Ungheria e Slovacchia. La Commissione presenterà una proposta legislativa per vietare i contratti spot e a lungo termine.
 
I ministri europei dell'Energia riuniti al Consiglio Ue a Lussemburgo non sono riusciti a trovare un accordo unanime sulle conclusioni politiche relative alla sicurezza energetica, con un riferimento a sostegno del piano Ue per tagliare le forniture di gas e petrolio dalla Russia. A opporsi sono state Ungheria e Slovacchia. La presidenza di turno, guidata dalla Polonia, ha quindi adottato il testo con il sostegno di 25 Paesi. La Commissione europea presenterà la sua proposta legislativa vera e propria per l'eliminazione graduale delle importazioni energetiche russe.
 
Le conclusioni della presidenza polacca, alla guida del semestre Ue, ribadiscono l'impegno dell'Europa nella trasformazione strutturale del proprio sistema energetico, puntando su competitività, sostenibilità, sicurezza e semplificazione. Al cuore di questa transizione vi è la piena attuazione dell'Unione dell'energia, attraverso la riduzione delle dipendenze strategiche e investimenti in infrastrutture chiave. In risposta alla guerra russa in Ucraina e ai rischi geopolitici globali, l'Ue punta a rafforzare il proprio sistema di sicurezza energetica, anche attraverso il sostegno all'Ucraina e alla Moldavia, il potenziamento delle loro reti e l'allineamento normativo con il diritto comunitario.
 
“Purtroppo, non siamo stati in grado di adottare le conclusioni del Consiglio perché 2 delegazioni non erano interessate ad adottarle, come avevamo proposto, un testo molto ambizioso che delineava chiaramente la strada per migliorare la sicurezza energetica dell’Unione europea”, ha affermato in conferenza stampa il Segretario di Stato per il ministero del Clima e dell’Ambiente della Polonia, Krzysztof Bolesta. “Nonostante ciò, avremo un testo molto forte, e chiaramente una schiacciante maggioranza di 25 Stati membri sostiene le conclusioni della presidenza”, ha affermato Bolesta, il quale ha precisato che in Aula, ci sono state 2 dichiarazioni, una della Commissione europea e una della presidenza in carica e di quella entrante.
Il ministro danese per il Clima e l’Energia, Lars Aagaard, ha chiarito ai giornalisti che la presidenza della Danimarca del Consiglio Ue che prenderà il via il 1° luglio, si impegnerà a “raggiungere [l’approvazione politica] il più rapidamente possibile”. “Se riusciremo a concludere [la legislazione] prima del nuovo anno, penso che avremo fatto un lavoro straordinario”.
 
La Commissione Ue intanto ha confermato la volontà di andare avanti con il piano di graduale eliminazione delle importazioni di energia dalla Russia e le proposte legislative saranno già presentate domani a Strasburgo, secondo il commissario Ue per l'energia Dan Jørgensen. L'esecutivo Ue proporrà di vietare le importazioni nell’ambito dei nuovi contratti e dei contratti spot esistenti sul gas russo entro il 2025 e le importazioni relative a contratti esistenti a lungo termine entro il 2027. In altre parole, saranno impediti nuovi contratti con i fornitori di gas russo (gasdotti e GNL) e i contratti spot esistenti saranno sospesi entro la fine del 2025. Significa che circa un 1/3 delle importazioni dovranno essere interrotti già quest’anno. Jørgensen ha chiarito che la Commissione europea non intende offrire compensazioni per lo stop delle importazioni di gas dalla Russia e che “le compagnie non avranno problemi legali” perché si tratta di una causa di “forza maggiore, come è stato per le sanzioni”.