L'ultima proposta di sanzioni da parte dell'Ue precede il vertice dei leader del G7 e contiene una revisione del tetto del prezzo del petrolio russo fissata a 45 dollari.
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha formalmente presentato il 18° pacchetto di sanzioni contro Mosca. "Vogliamo la pace per l'Ucraina, ma, nonostante settimane di tentativi diplomatici e l'offerta di cessate il fuoco incondizionato del presidente Zelensky, la Russia continua a seminare morte e distruzione", ha detto ai giornalisti. "Non chiede la pace, ma impone il potere della forza", ha evidenziato von der Leyen. Le nuove sanzioni, sostiene von der Leyen sono "dure" e colpiscono Mosca su "2 settori" chiave: l'energia e il settore bancario.
La prima proposta dell'esecutivo Ue è un divieto di transazioni relative ai gasdotti Nord Stream 1 e 2, tale per cui nessun operatore Ue potrà impegnarsi direttamente o indirettamente in alcuna transazione relativa a essi. "Proponiamo, inoltre, di ridurre il tetto al prezzo del petrolio da 60 a 45 dollari al barile" poiché dalla sua imposizione nel 2022 i prezzi globali sono scesi fino a essersi avvicinati molto al massimale. "Abbassandolo ci adattiamo alle condizioni di mercato e ne ripristiniamo l'efficacia", spiega, aggiungendo che trattandosi di una decisione, presa a livello di G7, se ne discuterà entro l'inizio di settimana prossima in Canada. L'esecutivo Ue propone ulteriori sanzioni anche per altre 77 navi della flotta ombra russa, che Mosca utilizza per vendere il petrolio aggirando le sanzioni, e introdurre un divieto sui prodotti raffinati derivati dal petrolio russo "per impedire che entri nel mercato Ue dalla porta di servizio", continua von der Leyen.
Per quanto riguarda il settore bancario, la proposta è quella di "trasformare il divieto esistente di utilizzo del sistema SWIFT "in un divieto totale di transazioni, estendendolo ad altre 22 banche russe e agli operatori finanziari di Paesi terzi che finanziano il commercio con la Russia eludendo le sanzioni", sanzionando anche il Fondi di investimento diretto russo, le sue filiali e i suoi progetti, al fine di limitare un canale importante per la modernizzazione dell'economia russa.
Il terzo punto, continua von der Leyen, è vietare l'esportazione di prodotti per un valore superiore a 2,5 miliardi di euro "che privano l'economia russa di tecnologie critiche e beni industriali, colpendo macchinari, metalli, plastiche e prodotti chimici usati come materie prime nell'industria".
Previste restrizioni anche sull'esportazione di beni e tecnologie dual use utilizzati per la produzione di droni, missili e altri sistemi d'arma: "Vogliamo assicurarci che la Russia non trovi modi per modernizzare le sue armi con tecnologia europea", puntualizza.
"Quarto e ultimo punto, vogliamo che le nostre sanzioni siano meglio applicate e rispettate; per questo allarghiamo il campo di applicazione dei divieti di transazioni già esistenti, inserendo nella lista 22 aziende russe che forniscono supporto diretto e indiretto al complesso militare-industriale russo. La capacità di Vladimir Putin di sostenere la guerra dipende molto dal sostegno di Paesi terzi; chi supporta la guerra della Russia e i suoi sforzi per attaccare l'Ucraina si assume una grande responsabilità", conclude la presidente dell'esecutivo Ue.