03/06/2025 - Ucraina e Russia ancora distanti sul cessate il fuoco, falliscono i negoziati a Istanbul.

Concluso il 2° round di colloqui di pace in Turchia, intesa solo su un accordo preliminare su un nuovo scambio di prigionieri.
 
Niente di nuovo sul fronte del dialogo tra Ucraina e Russia. Le delegazioni di Kiev e Mosca si sono incontrate di nuovo a Istanbul per un nuovo round di colloqui diretti tra le delegazioni sulla fine della guerra. C’è l’intesa su uno scambio di prigionieri e sulla restituzione di un gran numero di salme, ma le posizioni su un’eventuale tregua nei combattimenti sono rimaste inconciliabili.
 
I negoziatori di Kiev e Mosca hanno dato il proprio "ok" solo alla liberazione di un numero imprecisato di prigionieri - soprattutto i soldati più giovani, di età compresa tra i 18 e i 25 anni, e i feriti più gravi - e alla restituzione di 6.000 caduti per parte. Le parti sono rimaste lontane sulle rispettive posizioni su come giungere ad un’interruzione temporanea delle ostilità, punto di partenza per negoziati sostanziali su una pace duratura. Ucraina e Russia si sono scambiate dei memorandum sulle condizioni ritenute accettabili per una tregua, ma i reciproci desiderata messi nero su bianco sono sempre gli stessi. E non sono conciliabili.
 
Per avviare negoziati sostanziali, Kiev continua a chiedere un cessate il fuoco immediato e totale, il rilascio di tutti i prigionieri militari e civili e il ritorno dei minori rapiti durante l’occupazione. Altri 2 punti cruciali sono la libertà dell’Ucraina di aderire tanto all’Ue quanto alla Nato, previo consenso politico all’interno dei 2 club, e le famigerate garanzie di sicurezza che dovrebbero essere fornite dalla coalizione dei volenterosi. L’Ucraina ha proposto inoltre di tenere nuovi colloqui entro fine giugno, ma ritiene che solo un incontro diretto tra Zelensky e Putin possa sbloccare le numerose questioni in sospeso, ha affermato il capo-negoziatore Rustem Umerov, titolare della Difesa ucraina.
 
Eventuali cessioni territoriali, fanno sapere gli ucraini, andranno discusse solo al massimo livello tra i 2 presidenti. Se tali condizioni verranno soddisfatte, Kiev si dichiara disposta ad accettare il progressivo allentamento delle sanzioni contro Mosca, purché venga messo in piedi un meccanismo atto a reintrodurle rapidamente in caso di necessità. Zelensky ha inoltre invocato nuove misure restrittive se il processo di Istanbul non porterà a breve ad un cessate il fuoco.
 
Si tratta con ogni evidenza di condizioni irricevibili per il Cremlino, che a sua volta mantiene le proprie richieste massimaliste già respinte al mittente da Kiev. Mosca pretende la fine del supporto occidentale alla resistenza ucraina, la smilitarizzazione e “neutralizzazione” del Paese aggredito nonché la rinuncia a farlo entrare nell’Alleanza nordatlantica, oltre alla ritirata dell’esercito ucraino dai 4 oblast’ parzialmente occupati - che Mosca vuole vedere riconosciute come territorio russo, insieme alla Crimea - e alla rimozione di tutte le sanzioni internazionali. Quanto al cessate il fuoco, il capo-negoziatore russo Vladimir Medinsky (lo stesso che aveva guidato la squadra russa nella prima fase dei colloqui di Istanbul nel 2022) ha messo sul tavolo la proposta di una tregua parziale di 2 o 3 giorni, da attivarsi solo in determinate aree del fronte durante i negoziati.