"L'hub potrà anche monitorare un eventuale accordo di pace tra Russia e Ucraina", ha dichiarato l'Altro rappresentante dell'Ue Kallas.
La Commissione europea ha presentato mercoledì 28 maggio una nuova strategia per la regione del Mar Nero che propone l’istituzione di una “polo per la sicurezza marittima” con l’obiettivo di contrastare l’azione della Russia nella regione e proteggere le infrastrutture marittime critiche. L'obiettivo della nuova strategia sarà di rafforzare la cooperazione con i Paesi del Mar Nero, includendo Ucraina, Repubblica di Moldavia, Georgia, Turchia, Armenia e Azerbaigian. L’iniziativa mira a rilanciare la cooperazione regionale su connettività, sicurezza e sviluppo sostenibile, rispondendo alle sfide poste dall’instabilità geopolitica e dalla guerra in Ucraina.
“La sicurezza marittima nel Mar Nero è essenziale per tutti i settori di cooperazione nella regione, compresi l’economia blu, la pesca e le attività marittime, che non possono essere dissociati gli uni dagli altri”, si legge nel documento che è stato presentato in conferenza stampa a Bruxelles dall’Alto rappresentante per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza dell’Ue, Kaja Kallas, dai commissari Marta Kos (Allargamento e la politica di vicinato) e Jozef Síkela (Sviluppo).
Come ha ricordato in conferenza stampa Kallas, il fulcro dell’impegno nell’area del Mar Nero da parte dell’Ue “è il miglioramento della sicurezza nella regione, ed ha aggiunto: “La regione del Mar Nero riveste una grande importanza strategica per l’Unione Europea, perché costituisce un collegamento tra l’Asia Centrale e l’Europa. È importante per la sicurezza, il commercio e l’energia”. “L’Ucraina e la Moldavia si stanno muovendo verso l’adesione all’Ue, e anche la Georgia, se torna sul percorso verso l’Ue. La Turchia è un partner vitale e un Paese candidato. Ma il potenziale della regione è rovinato dalla guerra della Russia contro l’Ucraina”.
Nella proposta, la Commissione ricorda che diversi Paesi della regione del Mar Nero hanno scelto di proseguire il percorso verso l’adesione all’Ue o di un maggiore allineamento con essa”. In questo contesto, la nuova strategia, definita come una “risposta strutturata e lungimirante”, si articola su 3 pilastri fondamentali: sicurezza e resilienza; crescita sostenibile e prosperità; tutela ambientale e adattamento ai cambiamenti climatici.
L’Alto rappresentante ha sottolineato che il nuovo polo per la sicurezza - primo pilastro dei 3 in cui è strutturata la proposta - mira a rafforzare le infrastrutture di trasporto per migliorare anche “la mobilità militare in modo che truppe e attrezzature possano essere dove servono, quando servono”. Inoltre, secondo Kallas, vi è anche “l’intenzione di potenziare il nostro impegno per contrastare le minacce ibride, di cui il Mar Nero è un obiettivo primario”.
Secondo Kallas, l’Hub potrà “anche monitorare eventuali accordi di pace tra Ucraina e Russia”. Tuttavia, al momento non vi è alcuna indicazione in merito alla posizione in cui sarà ubicato l’hub o ai Paesi che saranno coinvolti.
Oltre al già citato “hub per la sicurezza marittima del Mar Nero”, la proposta prevede di lanciare un’agenda per la connettività. Allineata alle reti transeuropee, l’agenda promuoverà nuovi corridoi di trasporto, energetici e digitali. L’obiettivo è trasformare il Mar Nero in un crocevia strategico tra Europa e Asia centrale, “stimolando la crescita economica e la competitività”.
La terza iniziativa è invece dedicata allo sviluppo dell’economia blu e del contrasto ai cambiamenti climatici. In base alla proposta saranno potenziate le capacità delle comunità costiere per affrontare i danni ambientali causati dalla guerra e cogliere le opportunità di una crescita sostenibile. A questo proposito, Kos ha osservato: “Rafforzeremo anche la preparazione delle comunità costiere e dei settori dell’economia blu. Ciò consentirà ai Paesi del Mar Nero di affrontare i danni ambientali causati dalla guerra".