20/05/2025 - Von der Leyen vuole un bilancio Ue basato sul modello Pnrr.

La presidente della Commissione Ue: "Servono nuove risorse proprie per il bilancio. É ora di trovare una soluzione, andrà anche ripagato Next Generation EU".
 
Dal 2028 si cambia regime: i soldi del bilancio Ue saranno erogati agli Stati membri un poco per volta, solo dopo aver raggiunto risultati concreti. Ursula von der Leyen vuole fare trasferire il modello dei Piani nazionali per la ripresa (Pnrr) al budget pluriennale (Mff 2028-2034), legando finanziamenti a obiettivi e traguardi. La presidente della Commissione europea ha esposto la sua rivoluzione alla Conferenza annuale sul bilancio dell’Unione europea, ed è qui che ha annunciato la proposta di cambiamento.
"Il nuovo bilancio sarà più rapido, concentrandosi non solo su quanto viene speso, ma anche su ciò che viene realizzato per i nostri cittadini e le nostre imprese”. E’ qui ed è per questo che “faremo affidamento sulla nostra recente esperienza in termini di traguardi e obiettivi” alla base dell’utilizzo del Recovery Fund, che finanzia i Pnrr: “Ogni tranche di finanziamento verrà erogata al raggiungimento degli obiettivi concordati. Perché questo è il più forte incentivo a fare le cose“.
 
Spendere bene, in modo efficiente, senza sprechi, così da avere alla fine ciò che serve per migliorare economia e vita di tutti i giorni. All’interno di questo solco si inserisce anche una nuova impalcatura, considerata troppo ingessata e rigida, e per questo poco funzionale. “Oggi il 90% del bilancio è pre-assegnato fin dall’inizio“, lamenta la presidente dell’esecutivo comunitario. “In altre parole, oggi lavoriamo con un bilancio predisposto negli anni 2019 e 2020″. L’Ue lavora dunque con 5 anni di ritardo rispetto al programmato, e l’attuale modello non permette di agire per tempo rispetto alle sfide, specie quelle improvvise come quelle climatiche o geopolitiche.
 
La Commissione europea vuole dunque “flessibilità” di bilancio. Serve, scandisce von der Leyen, “un quadro pluriennale più flessibile, agile e reattivo”. Meno soldi pre-allocati e più facili da utilizzare. In questo dibattito il collegio di commissari sta ragionando a un’operazione tanto innovativa quando radicale: nell’impossibilità di raggiungere un grado considerato soddisfacente di flessibilità di spesa si potrebbe ridurre la durata del bilancio comune, renderlo più corto, non più settennale ma magari quadriennale o quinquennale. L’idea sulla durata ancora non c’è, ma nel documento sul dibattito orientativo sul tema emerge l’idea in seno al collegio.
 
Infine servono "nuove risorse di finanziamento" per le nuove priorità dell'Unione europea, tra cui il saldo del Next Generation EU. "È assolutamente chiaro che i bilanci nazionali non possono da soli sostenerne" il peso, dichiara von der Leyen. "Abbiamo quindi bisogno di nuove risorse proprie. Abbiamo già proposto un pacchetto. Stiamo lavorando anche ad altre proposte. Naturalmente sono consapevole che è una discussione molto difficile, poiché non esiste una soluzione miracolosa". Ma "è giunto il momento di trovare una soluzione", ha rimarcato la presidente della Commissione Ue.