A Londra si è tenuto il primo vertice Ue-Regno Unito post-Brexit, Bruxelles ritrova i "vicini, alleati, partner, amici" britannici.
Unione europea e Regno Unito hanno siglato il più significativo riassetto dei rapporti commerciali e di difesa dai tempi della Brexit definito dal premier britannico, Keir Starmer, come il “reset” delle relazioni tra Bruxelles e Londra. Quasi 9 anni dopo aver votato per l’uscita dall’Ue, il Regno Unito, considerato un peso massimo nel settore della difesa, parteciperà a progetti di approvvigionamento congiunti tra cui il fondo da 150 miliardi di euro SAFE. Nell’accordo, firmato nel primo vertice tra Londra e Bruxelles dai tempi della Brexit, le parti hanno inoltre sottoscritto accordi bilaterali su energia, commercio, pesca, migrazioni, e mobilità.
“L’accordo con l’Unione europea è vantaggioso per entrambe le parti”, ha affermato Starmer parlando in conferenza stampa a Londra al fianco della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, e del presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa. Per Starmer, primo premier laburista a governare il Regno Unito dopo la Brexit, l’accordo raggiunto con l’Ue, “garantisce un accesso senza precedenti al mercato Ue, il migliore per qualsiasi Paese al di fuori dell’Ue”. Il premier britannico ha però voluto chiarire che l’intesa è avvenuta “rispettando i punti fermi del nostro manifesto: nessun ritorno nel mercato unico, nessuna unione doganale, nessun ripristino della libertà di movimento”.
La presidente von der Leyen, ha affermato da parte sua che con questo accordo di “si apre un nuovo capitolo delle relazioni con il Regno Unito e questo è più importante a fronte dell’instabilità globale”. Sulla stessa lunghezza d’onda Costa, secondo cui “il Regno Unito e l’Ue sono più forti quando restano uniti: per la prosperità, per la sicurezza e per la pace in Europa e oltre”. Quello con l’Unione, è il 3° accordo firmato dal Regno Unito questo mese, dopo quelli con India e Stati Uniti.
L’intesa, frutto di colloqui esplorativi, mira a rafforzare i legami tra le 2 sponde della Manica su base pragmatica e rispettosa delle rispettive autonomie giuridiche. Il testo non modifica gli accordi esistenti - l’Accordo di recesso e l’Accordo di commercio e cooperazione - ma ne riafferma l’attuazione completa e introduce una serie di nuovi strumenti per approfondire la collaborazione nei settori chiave.
Il documento prevede la nascita di un Partenariato per la sicurezza e la difesa, che include il sostegno all’Ucraina, la cooperazione industriale, la mobilità militare e la cybersicurezza. Londra e Bruxelles si impegnano anche a valutare sinergie con lo strumento SAFE, una volta adottato. Come osservato da Starmer, ciò “aprirà la porta alla collaborazione con il nuovo Fondo europeo per la difesa, offrendo nuove opportunità nel settore, a sostegno dei posti di lavoro e dei mezzi di sussistenza britannici”. In ambito marittimo, si rafforza la collaborazione sulla sicurezza portuale e navale, la cybersicurezza delle infrastrutture e la condivisione dei rapporti sugli incidenti. Previsto anche un coordinamento più stretto anche nell’ambito dell’Organizzazione marittima internazionale.
“In materia di difesa, il nostro nuovo partenariato porterà a una cooperazione più profonda. Rafforzerà il contributo dell’Europa alla Nato e affinerà la nostra attenzione sulle priorità strategiche comuni”, ha affermato Costa. Secondo von der Leyen, questo approvvigionamento congiunto aumenterà la “nostra prontezza operativa”, colmando le lacune militari esistenti, oltre a migliorare “la nostra interoperabilità quando le nostre forze armate saranno impegnate in missioni congiunte”. Infine l’accordo creerà “nuove opportunità” per le nostre industrie della difesa, aprendo “la possibilità di un sostegno più forte e coordinato anche all’Ucraina”, secondo la presidente dell'esecutivo Ue.
Una delle novità più rilevanti riguarda la volontà di creare un programma bilaterale per la mobilità giovanile, che permetta esperienze di studio, lavoro, volontariato e viaggio, con un percorso dedicato per i visti. Parallelamente, le parti si impegnano a negoziare l’associazione del Regno Unito al programma Erasmus+, su basi finanziarie e giuridiche concordate. Sarà inoltre garantito l’uso reciproco degli eGate alle frontiere, incluso per i cittadini britannici in viaggio verso l’Ue, in previsione dell’entrata in funzione del sistema europeo di ingressi/uscite.
Bruxelles e Londra avvieranno un dialogo regolare sulla cooperazione allo sviluppo e sulla risposta umanitaria e alle catastrofi internazionali. In base all’accordo, sarà inoltre esplorata una collaborazione più strutturata in ambito di sicurezza sanitaria, in particolare per la prevenzione e risposta a pandemie e minacce emergenti. Uno dei punti dell’accordo prevede anche di esplorare la possibilità di favorire lo scambio e la cooperazione in materia di sicurezza sanitaria, compresi “l’individuazione, la preparazione e la risposta alle minacce sanitarie emergenti, al fine di prevenire e mitigare future pandemie e crisi sanitarie”. In base all’accordo “la sicurezza sanitaria, biologica e chimica dovrebbe essere parte di scambi regolari a tutti i livelli, nelle sedi appropriate, al fine di proteggere la salute pubblica”.
Sul fronte migratorio, Londra e Bruxelles condividono la volontà di contrastare l’immigrazione irregolare, potenziando la cooperazione nella lotta al traffico di esseri umani e nella gestione delle frontiere esterne. Le parti intendono lavorare a rimpatri più efficaci e meccanismi innovativi di deterrenza, anche tramite Frontex e l’Agenzia Ue per l’asilo. Secondo l’intesa, verrà rafforzata la sicurezza del Canale della Manica, e si valuteranno nuove forme di cooperazione su politiche dei visti e migrazione a monte, incluse iniziative nei processi multilaterali di Khartoum e Rabat.
Le parti intendono infine rafforzare la cooperazione giudiziaria e di polizia, con un migliore utilizzo delle strutture previste dall’accordo di commercio e cooperazione. In base all’intesa, saranno intensificati gli scambi tra Europol e le autorità britanniche, in particolare su terrorismo, traffico di migranti e criminalità organizzata. L’intesa prevede anche l’estensione dello scambio dati (impronte, DNA, immagini facciali) e un dialogo per facilitare l’accesso ai dati detenuti da fornitori di servizi digitali. In ambito civile, viene salutata con favore l’adesione britannica alla Convenzione dell’Aja sul riconoscimento delle decisioni giudiziarie.