12/05/2025 - "Allargamento migliore investimento geopolitico", l’Ue celebra così la Festa dell'Europa.

Festeggiamenti nelle città europee in occasione dei 75 anni della dichiarazione Schuman, cha ha dato avvio al progetto di integrazioni e gettato le basi per l'attuale Unione.
 
Articolo tratto da eunews.it
 
Avanti nel solco di Robert Schuman, l’ideatore del progetto di integrazione europea. L’Ue celebra così la sua festa, i 75 anni dell’ormai storica dichiarazione dell’ex statista francese rilanciando il progetto. “Ribadiamo il profondo impegno a favore di un progetto europeo che unisca i nostri popoli e dell’allargamento in quanto migliore investimento geopolitico dell’Unione europea“, la promessa espressa dai presidenti di Commissione, Consiglio e Parlamento Ue, Ursula von de Leyen, Antonio Costa e Roberta Metsola nella dichiarazione congiunta pronunciata per l’occasione.
 
Lo scorso 9 maggio nelle città dell’Ue si sono tenute iniziative e momenti per celebrare l’Unione europea, come a Roma e Milano, dove un enorme drappo rappresentante la bandiera dell’Ue è stato srotolato sul piazzale del Campidoglio e in piazza Duomo quale segno, da parte di 1 dei 6 Paesi fondatori (assieme a Francia, Germania ovest, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo), di attaccamento al progetto comunitario.
 
Il 9 maggio 1950 Schuman, nella veste di ministro degli Esteri francese, pronunciò il discorso che gettava le basi per un’Unione europea. Spinse per riabilitare la Germania dopo la guerra e creare una cooperazione economica, per mettere a disposizione carbone e acciaio, e creare uguali condizioni produttive non discriminatorie tra le economie. Il tutto doveva essere governato da un’entità sovrastale. La Comunità economica del carbone e dell’acciaio (Ceca) nacque da qui, con istituzioni di governance politica - Assemblea comune e Alta autorità, divenute poi Parlamento europeo e Commissione europea - volte a gestire il nuovo corso, poi non più solo economico ma sempre più politico.
 
“Nel corso del tempo, sempre più paesi hanno deciso di aderire a un progetto europeo comune, a testimonianza dell’attrattiva dei valori condivisi, della democrazia e dell’unità tra i popoli del nostro continente”, continuano von der Leyen, Costa e Metsola, alludendo al processo di allargamento che ha visto il numero degli Stati membri crescere da 6 membri agli attuali 27.