29/04/2025 - L'area Schengen è pronta a compiere i suoi primi 40 anni.

La Commissione europea ha presentato la 4a relazione sullo stato di attuazione dell'accordo sulla libera circolazione.
 
La Commissione europea ha pubblicato lo scorso 23 aprile la sua 4a relazione sullo stato di Schengen, che analizza gli sviluppi dell'ultimo anno e fissa le priorità per l'anno prossimo. La relazione conferma che, a quasi 40 anni dalla creazione dell'area di libera circolazione, Schengen è uno dei principali successi dell'Ue. Costituisce la spina dorsale del mercato interno e semplifica la vita di quasi 450 milioni di persone. Dal 2022 l'esecutivo Ue valuta lo stato di Schengen ogni anno. I risultati della relazione aiutano gli Stati membri dell'Ue a decidere quali sono le priorità per l'anno successivo, garantendo così che l'area continui a evolversi e ad adattarsi a una realtà mutevole.
 
Nel corso del tempo, l'area si è evoluta in “un sistema solido e completo”, in cui gli Stati membri, con il sostegno dell’Ue, “gestiscono in modo efficace e coordinato le frontiere esterne, la sicurezza e la migrazione”. Dalla relazione emerge che le norme Schengen vengono applicate correttamente e che l'intensificarsi degli sforzi dell'Ue ha determinato una riduzione degli ingressi irregolari alle frontiere esterne. Inoltre, i requisiti di Schengen sono diventati un aspetto cruciale per il processo di allargamento dell'Ue.  All'inizio del 2025 la Bulgaria e la Romania hanno completato il loro percorso per la piena adesione allo spazio Schengen. La relazione evidenzia come ciò abbia rafforzato l'economia dell'Ue e mostra che gli Stati membri si impegnano a collaborare nell'ambito di Schengen.
 
Guardando al futuro, occorrerà lavorare di più per:
  • migliorare la collaborazione tra gli Stati membri dell'Ue e coordinare l'azione all'interno dello spazio Schengen, con una condivisione rapida ed efficace delle informazioni;
  • accelerare l'attuazione degli strumenti digitali, come il sistema di ingressi/uscite, di prossima introduzione, e il sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi (ETIAS);
  • adattarsi all'evoluzione del panorama della sicurezza;
  • garantire la preparazione ben oltre i confini comunitari, approfondendo le relazioni con i Paesi terzi;
  • mettere in atto misure efficaci per rimpatriare le persone che non hanno il diritto di soggiornare nell'Unione.