Un rapporto di Copernicus e dell'Organizzazione Meteorologica Mondiale avverte: "Il continente sta subendo gravi impatti di fenomeni meteorologici estremi e dei cambiamenti climatici" .
L’Europa è un continente sempre più bollente, come non mai; da quando ci sono rilevazioni satellitari, il 2024 si è attestato come l’anno più caldo mai registrato. A delineare il quadro è il rapporto sullo stato di salute climatica dell’Ue "The European state of the climate 2024″, pubblicato dal servizio europeo di osservazione satellitare Copernicus insieme all’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo).
“Basato su dati e analisi scientifiche, il rapporto conferma la tendenza costante all’aumento delle temperature e al cambiamento climatico in tutta Europa”, cita il documento. I dati dell’anno scorso “hanno mostrato temperature annuali record in quasi metà Europa, nonché ripetuti eventi meteorologici come forti tempeste e inondazioni diffuse”. Nel 2024, “anche l’Europa ha sperimentato una netta disparità climatica: l’Est ha dovuto affrontare caldo estremo e siccità, mentre l’Ovest è stato caldo ed eccezionalmente umido, con le inondazioni più diffuse dal 2013”. Anche le temperature della superficie del mare hanno raggiunto livelli record, 0,7 °C superiori alla media.
Il rapporto sullo stato del clima in Europa sottolinea “ancora una volta la necessità che l’Europa diventi climaticamente neutra e resiliente e che acceleri la transizione verso l’energia pulita e l’adozione di misure in materia di energie rinnovabili ed efficienza energetica”. L’Europa è il continente che si sta riscaldando più rapidamente, con temperature che aumentano circa 2 volte più velocemente della media globale.
In questo contesto “l’adattamento è un dovere”, e in tal senso, ricorda, il Wmo e i suoi partner “stanno intensificando gli sforzi per rafforzare i sistemi di allerta preventiva e i servizi climatici che aiutino i decisori politici, e la società nel suo insieme, a sviluppare una maggiore resilienza”. C’è però ancora del lavoro da fare, segnala la segretaria generale dell’Organizzazione meteorologica mondiale, Celeste Saulo: “Stiamo facendo progressi ma dobbiamo andare oltre e più in fretta".
L'unica buona notizia è che nonostante si sperimenti un aumento delle temperature più elevato rispetto alla media globale, l’Ue è la prima grande economia mondiale a tagliare le emissioni clima-alteranti più rapidamente. In questo senso, Bruxelles pianifica di raggiungere un livello di emissioni zero entro il 2050, e potrebbe annunciare quest’anno l’obiettivo della riduzione netta del 90% di queste entro il 2040.