15/04/2025 - L'Ue al lavoro sul 17° pacchetto di sanzioni contro Mosca.

Per la quadra sulle nuove misure restrittive si dovrà aspettare maggio, includendo un accordo sui profitti dai beni russi congelati.
 
L’Unione Europea sta sviluppando un nuovo set di misure restrittive il 17° del suo genere, contro la Russia. Il pacchetto è in fase di preparazione per una riunione dei ministri degli Esteri dei 27 programmata per maggio, come dichiarato dall'Alto rappresentante dell'Ue, Kaja Kallas. L’ultimo round di misure restrittive contro la Russia è stato approvato lo scorso febbraio in occasione del 3° anniversario dell’invasione su larga scala dell’Ucraina del 2022. “Stiamo lavorando all’imposizione di sanzioni sul petrolio e sul gas“, ha aggiunto l’ex premier estone auspicando “un pacchetto il più forte possibile“.
 
Stavolta, tra le maglie delle sanzioni potrebbero finire intrappolate anche le navi della cosiddetta “flotta ombra” della Federazione russa (utilizzata fin qui per aggirare le sanzioni già esistenti) e le importazioni di gas naturale liquefatto (Gnl), nonché la società atomica statale Rosatom. Una volta confezionate, ad ogni modo, le nuove misure restrittive dovranno passare per l'unanimità delle 27 cancellerie. Che, in termini pratici, significa esporle al probabile veto del primo ministro ungherese Viktor Orbán.
 
Una questione ancora più spinosa è quella relativa all’utilizzo degli extraprofitti generati dagli interessi sui capitali russi immobilizzati nella giurisdizione dell’Unione (un tesoretto che ammonta a qualcosa come 210 miliardi di euro) per finanziare la resistenza ucraina e la futura ricostruzione del Paese aggredito. La ministra svedese Maria Palmer Stenergard, ad esempio, vorrebbe spingersi fino a sequestrare gli stessi beni congelati.
 
Sul tavolo dei titolari degli Esteri c’erano anche gli aiuti militari a Kiev. “Abbiamo discusso dell’espansione delle missioni già in corso“, ha spiegato il capo della diplomazia a 12 stelle, ma anche di quella “forza di rassicurazione” di cui si sta occupando la coalizione dei volenterosi a egida franco-britannica. In termini finanziari, ha osservato Kallas “quest’anno gli Stati membri hanno già contribuito oltre 23 miliardi di euro”, una cifra superiore a quella versata dal blocco nel 2024 (circa 20 miliardi).
Inoltre, ha annunciato l'Alto rappresentante, sono stati consegnati circa 2/3 dei 2 milioni di proiettili (per un valore totale di 5 miliardi) promessi all’Ucraina dagli Stati membri in quello che resta dell’ambizioso “piano Kallas” da 40 miliardi affossato qualche settimana fa da Italia, Francia e Spagna. L’Alto rappresentante spera di poter arrivare al 100% “nel più breve tempo possibile”.