03/04/2025 - Primo vertice Ue-Asia centrale: focus su risorse naturali, energia e commercio.

Diversificare gli scambi commerciali, allontanandosi da Russia e Cina, e rafforzare i legami diplomatici saranno i principali punti all'ordine del giorno del summit.
 
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, sono a Samarcanda, per il primo vertice tra Asia centrale e Unione europea, ospitato e presieduto dall’Uzbekistan. Kazakhstan, Kirghizistan, Tagikistan e Turkmenistan sono gli altri Stati partecipanti. I lavori sono già iniziati: la giornata prevede diversi colloqui bilaterali mentre venerdi' 5 aprile si terrà il summit vero e proprio.
 
Il contesto geopolitico in rapida evoluzione, con l’annuncio dei dazi da parte degli Stati Uniti, accelera la ricerca dell’Ue di partner affidabili come mercati di sbocco per le proprie esportazioni o fornitori di materie prime. L’obiettivo del vertice è intensificare le relazioni bilaterali e rafforzare la cooperazione economica e politica tra l’Ue e l’Asia centrale, in una prospettiva lungo termine. I settori chiave di investimento comprendono l’energia, le industrie chimica, farmaceutica, tessile ed elettrotecnica, la produzione di materiali da costruzione, la lavorazione agricola, l’estrazione e la lavorazione mineraria, nonché la logistica e i trasporti, incluso il grande progetto della Rotta di trasporto internazionale transcaspica (Titr) o Corridoio di mezzo. Si parte da un dato significativo di incremento degli scambi commerciali negli ultimi anni: per limitarsi alle 2 economie maggiori, il Kazakhstan e l’Uzbekistan, il primo ha registrato con l’Ue un interscambio di 47,3 miliardi di dollari l’anno scorso, mentre il secondo di 6,4 miliardi di dollari. Complessivamente l’Ue è il 2° partner commerciale per la regione, nonché il più grande investitore, con oltre il 40% degli investimenti.
 
L’energia sarà uno dei principali temi di discussione del vertice. Il Kazakhstan, ad esempio, presenta un vasto potenziale per la generazione di energia solare ed eolica, e potrebbe diventare un fornitore energetico di primissimo piano per l’Europa, che sta riducendo la sua dipendenza dal gas russo. Gli acquisti di petrolio dal Kazakhstan costituiscono già oggi il fulcro del commercio tra l’Ue e l’Asia centrale. 
 
L’interesse dell’Unione europea si estende anche alle riserve di minerali critici: l’Ue sta cercando di emanciparsi dal monopolio quasi assoluto detenuto dalla Cina nella produzione, lavorazione ed esportazione di terre rare, cruciali per la produzione di semiconduttori. L’Asia centrale possiede depositi significativi di litio, rame e terre rare. Il Kazakhstan, in particolare, è il principale produttore mondiale di uranio e possiede riserve significative di altri metalli come il cromo. Il Paese è ricco di vari minerali solidi, tra cui ferro, rame, uranio, zinco e alluminio, e produce 18 dei 34 tipi di materie prime identificate come “materiali critici” dall’Unione europea. Astana è dunque in grado di proporsi come fornitore affidabile di materiali essenziali in una molteplicità di processi produttivi, dai veicoli elettrici e l’aviazione alle tecnologie per le energie rinnovabili.