Gli Stati membri si confronteranno su questo tema nei prossimi giorni nelle riunioni a Bruxelles dei ministri delle Finanze all'Eurogruppo e al Consiglio Ue Ecofin.
Alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato che proporrà l’attivazione della clausola di salvaguardia per gli investimenti nella difesa. “Credo che ci troviamo ora in un altro periodo di crisi che giustifica un approccio simile”, ha dichiarato von der Leyen, facendo riferimento alle misure economiche straordinarie adottate in passato dall’Unione europea.
L’intervento di von der Leyen giunge mentre l’Europa e l’Ucraina cercano di rispondere al nuovo corso della politica estera occidentale avviata dall’amministrazione statunitense guidata da Donald Trump che sta mettendo in crisi i Paesi europei ancora molto lontani da un concetto di difesa comune che è spesso ostacolato dalle politiche nazionali. Lo scorso 12 febbraio, il nuovo presidente americano ha annunciato di aver avuto una “lunga e altamente produttiva” conversazione telefonica con il presidente russo Vladimir Putin, durante la quale è stato concordato l’avvio immediato di negoziati per porre fine al conflitto. Tuttavia la conversazione è avvenuta senza alcuna previa consultazione con l’Ucraina, né con i partner europei.
Di fronte a questo nuovo scenario, Von der Leyen ha sottolineato la necessità di un impegno più incisivo da parte degli Stati membri nella sicurezza europea, proponendo però uno strumento che incentiva la difesa nazionale invece che andare verso una difesa europea. “Non ci deve essere spazio per alcun dubbio. Credo che, quando si tratta della sicurezza europea, l’Europa debba fare di più. L’Europa deve portare di più sul tavolo”, ha affermato von der Leyen. Attualmente, i 27 spendono circa il 2% del Pil per la difesa. “La nostra spesa per la difesa è aumentata, passando da poco più di 200 miliardi prima della guerra a oltre 320 miliardi lo scorso anno. Ma dovremo aumentare ancora considerevolmente questa cifra, perché passare da poco meno del 2% a oltre il 3% significherà investimenti aggiuntivi di centinaia di miliardi di euro ogni anno”.
Per finanziare questo aumento delle spese militari, von der Leyen ha quindi annunciato una misura eccezionale, che sospende il Patto di stabilità e crescita per le spese destinate alla difesa, andando incontro ai desiderata di alcuni Stati membri come la Francia o l’Italia, ma di fatto incentivando ulteriormente le spese a livello nazionale anziché europeo. “Ciò consentirà agli Stati membri di aumentare sostanzialmente la loro spesa per la difesa.” Tuttavia, ha sottolineato che questa misura sarà adottata “in modo controllato e condizionato.”
Nel prossimo decennio, si stima che l’Unione dovrà investire circa 500 miliardi di euro nella propria difesa per continuare a sostenere l’Ucraina, ma anche per garantire che possa proteggersi da sola, in caso di necessità, da qualsiasi aggressione. Sono in corso anche trattative tra gli alleati della NATO, che includono 23 stati membri dell’UE, per aumentare l’obiettivo di spesa per la difesa dall’attuale livello del 2% del PIL. Una decisione dovrebbe essere annunciata in un summit all’Aia a fine giugno.
Secondo von der Leyen, questa strategia richiede non solo maggiore spesa, ma anche una migliore coordinazione a livello europeo: “Per un pacchetto massiccio di difesa, abbiamo anche bisogno di un approccio europeo nella definizione delle nostre priorità di investimento. Ciò consentirà investimenti in progetti di difesa comuni di interesse europeo.” Un altro punto cruciale del suo intervento è stato l’impegno dell’Unione Europea per l’adesione dell’Ucraina: “Stiamo lavorando con l’Ucraina per la sua adesione all’Unione Europea perché l’Ucraina fa parte della nostra famiglia europea ed è qui, in Europa, che risiede il suo futuro.”
Von der Leyen ha concluso il suo discorso sottolineando la necessità di un’Europa più reattiva e pragmatica: “Vedete un’Europa che si adatta, vedete un’Europa che si rafforza, vedete un’Europa che fa la differenza immediatamente.” Ha ribadito che “ciò di cui stiamo discutendo oggi riguarda, in definitiva, noi stessi: la nostra prosperità, la nostra economia, la nostra sicurezza, la nostra capacità di mantenere la promessa duratura di pace dell’Europa.”
Infine, ha lanciato un appello affinché l’Unione Europea continui a essere un attore di primo piano sulla scena internazionale: “Abbiamo bisogno di un’Europa più pragmatica, più concentrata, più determinata, un’Europa che affronti le sue minacce, che sfrutti la sua enorme forza e potenza e che resti al fianco dell’Ucraina e dei suoi partner. C’è molto che questa Europa può fare, e lo farà, cogliendo il momento”.