Sarà necessario aumentare le entrate. Dombrovskis: "Saranno anni impegnativi".
Il prossimo bilancio a lungo termine, ovvero quello riferito al settennato 2028-2035, sarà considerevolmente aumentato. E' quanto sostiene la Commissione europea in un documento pubblicato mercoledì 12 febbraio, esortando gli Stati membri dell’Ue a concordare rapidamente sulle opzioni di finanziamento. Si prevede che l'esecutivo Ue presenterà proposte per il prossimo bilancio a lungo termine a luglio, dando il via ai negoziati per le finanze dell’Unione a partire dal 2028, noti come Quadro finanziario pluriennale (Qfp).
Nel prossimo bilancio dell’Ue, il focus sarà aumentare la spesa per la difesa e la competitività economica, sottolineando al contempo l’importanza degli attuali programmi di spesa, come la Politica agricola comune (Pac) e i programmi regionali e sociali, noti come politica di coesione.
“E’ chiaro che nei prossimi anni dovremo affrontare sfide importanti”, sottolinea il commissario agli Affari economici, Valdis Dombrovskis. Trovare la formula giusta per il funzionamento dell’Ue senza compromettere ambizione ed efficacia “sarà quindi un compito impegnativo“. Perché, e viene messo nero su bianco nella comunicazione, “l’Europa deve far quadrare il cerchio: non può esserci un bilancio Ue adatto alle nostre ambizioni e in particolare garantire il rimborso di NextGenerationEU e, allo stesso tempo, contributi finanziari nazionali stabili senza introdurre nuove risorse proprie“, avverte il documento prodotto dall’esecutivo comunitario.
Nel 2020, quando hanno deciso di contrarre ulteriore debito, gli Stati membri hanno concordato in linea di principio di trovare nuove fonti di entrate di bilancio, a cui la Commissione europea ha dato seguito con proposte specifiche nel 2021 e nel 2023. In particolare, Bruxelles intende utilizzare il 30% delle entrate generate dal sistema di scambio delle emissioni (Ets) dell’Ue, che attualmente confluiscono nei bilanci nazionali. Un'altra soluzione sarebbe l'utilizzo delle entrate della nuova tariffa doganale comunitaria sulle emissioni di carbonio (Cbam) e le entrate fiscali ridistribuite ai sensi dell’accordo OCSE sulla tassazione delle società multinazionali.
Con queste proposte, “la Commissione ha rispettato i suoi impegni”, ha osservato l’esecutivo, ma gli Stati membri finora non hanno trovato un consenso sulla questione. Trovare un accordo era una “questione urgente”, ha scritto la Commissione. I governi nazionali e i rappresentanti della Commissione si incontreranno il 17 febbraio a Varsavia per le discussioni iniziali.