10/02/2025 - Gli Stati baltici si staccano dalla rete elettrica russa in favore di quella europea.

Effettuato il distacco dal collegamento con Mosca, che risaliva ai tempi dell'Unione sovietica. Von der Leyen: "Un momento storico".
 
Estonia, Lettonia e Lituania sono entrati ufficialmente  a far parte della rete elettrica dell’Unione europea, ponendo definitivamente fine al collegamento con la rete elettrica “Brell” (acronimo di Bielorussia, Russia, Estonia, Lettonia e Lituania, è controllata quasi interamente da Mosca ed è da tempo considerata un punto debole per i 3 Stati baltici), controllata quasi interamente dalla Russia. I piani per questa mossa, in lavorazione dal 2007, erano considerati essenziali per la sicurezza europea ed erano stati anticipati dopo l’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia nel 2022.
 
“Oggi si fa la storia”, ha affermato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, intervenendo alla cerimonia nella capitale della Lituania, Vilnius, osservando che “questa è libertà, libertà dalle minacce, libertà dal ricatto”. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accolto con grande favore la completa disconnessione dei tre Paesi baltici dalla rete russa, e ha suggerito il Medio Oriente e il Nord Africa come possibili fornitori “Mosca non potrà più usare l’energia come arma contro gli Stati baltici”, ha affermato nel suo videomessaggio, dopo l’annuncio che Estonia, Lettonia e Lituania avevano integrato le loro reti elettriche nella rete europea. “Questa è la strada che tutti noi in Europa dobbiamo seguire, tutti noi nel continente”, ha continuato Zelensky. Ciò vale soprattutto per i paesi dell’Europa centrale che hanno ancora trattati con la Russia.
 
In totale, sono stati investiti circa 1,6 miliardi di euro (1,33 miliardi di sterline) nel progetto per trasferire le 3 nazioni sulla rete elettrica dell’Ue, con fondi in gran parte forniti dall’Ue.  La sincronizzazione dei Paesi Baltici nella rete elettrica dell’UE è un progetto di punta che è stato sostenuto dalla Commissione con un sostegno politico, tecnico e finanziario senza precedenti negli ultimi 15 anni. Ciò include oltre 1,23 miliardi di euro in sovvenzioni dal Connecting Europe Facility dell’UE, che coprono il 75% dei costi di investimento, nonché ulteriori investimenti finanziati nell’ambito del Recovery and Resilience Facility in Lettonia e Lituania per rafforzare l’infrastruttura elettrica.
 
Gli Stati baltici sono stati gli ultimi 3 Stati membri dell’Ue le cui reti elettriche erano ancora pienamente operative all’interno del sistema russo e bielorusso, dove la frequenza elettrica era controllata centralmente dalla Russia, lasciandoli vulnerabili alla militarizzazione dell’energia da parte della Russia. Sincronizzare le loro reti elettriche con quelle degli Stati membri dell’Ue e di diversi Paesi confinanti ha consentito agli Stati baltici di allontanarsi dalla dipendenza energetica dalla Russia, ottenendo il pieno controllo delle proprie reti elettriche e rafforzando la sicurezza energetica della regione del Mar Baltico orientale e dell’Ue nel suo complesso.