04/02/2025 - Approvato un regime di aiuti di Stato italiano da 1,1 miliardi di euro a sostegno dell'occupazione giovanile e femminile.

Via libera della Commissione europea, in base alle norme sugli aiuti di Stato dell’Ue, per la manovra dedicata agli under-35 anni e alle donne che risiedono nel Mezzogiorno.
 
La Commissione europea ha approvato, ai sensi delle norme Ue in materia di aiuti di Stato, un regime italiano dal bilancio stimato di 1,1 miliardi di euro a sostegno dell'occupazione giovanile e femminile. Il regime - spiega l'esecutivo Ue - contribuisce agli obiettivi della politica sociale e occupazionale dell'Ue ed è in parte finanziato dal Fondo sociale europeo Plus (Fse+). Il regime consiste in 2 misure destinate: ai giovani di età inferiore ai 35 anni che non hanno mai avuto un contratto di lavoro a tempo indeterminato; e alle donne che risiedono nel Mezzogiorno e non hanno avuto un impiego stabile negli ultimi 6 mesi. Queste misure fanno parte di un più ampio regime italiano pensato per promuovere l'occupazione.
 
Nell'ambito del regime, i datori di lavoro che assumono giovani o donne con un contratto a tempo indeterminato saranno esentati dal pagamento dei contributi previdenziali obbligatori. L'importo massimo di aiuto è di 650 euro al mese per lavoratore e di 500 euro per i giovani che risiedono in zone diverse dal Mezzogiorno. Per poter beneficiare del regime, il contratto di lavoro deve essere stipulato entro il 31 dicembre 2025. I datori di lavoro ammissibili riceveranno l'aiuto per un periodo di 24 mesi dopo l'assunzione. L'Italia stima che il regime porterà alla creazione di oltre 180.000 contratti di lavoro a tempo indeterminato. Per la Commissione il regime è necessario e adeguato ai fini di promuovere un'occupazione stabile per quei lavoratori che incontrano notevoli difficoltà a entrare nel mercato del lavoro o a rimanervi attivi a lungo termine; inoltre è proporzionato in quanto è limitato a quanto strettamente necessario per incoraggiare l'occupazione stabile dei gruppi vulnerabili di lavoratori e per coprire circa il 30% dei costi salariali del datore di lavoro.
 
Il regime dispone di garanzie sufficienti per evitare abusi, ad esempio il licenziamento di dipendenti esistenti per sostituirli con nuovi dipendenti e ricevere il sostegno previsto da una delle misure sovvenzionate o al solo scopo di ridurre i costi del lavoro. Infine le misure non comportano indebite distorsioni della concorrenza, in quanto l'aiuto è limitato nel tempo ed è aperto a tutti i settori dell'economia. Su queste basi la Commissione europea ha approvato il regime italiano in quanto conforme alle norme dell'Unione sugli aiuti di Stato.