Il leader ungherese Orbàn aveva minacciato di bloccare le misure restrittive se non fossero stati riaperti i gasdotti in Ucraina.
L'Ungheria ha revocato il suo veto alla proroga di 6 mesi delle sanzioni alla Russia da parte dell’Unione Europea. L’accordo è stato raggiunto dopo che Bruxelles ha accettato di rilasciare una dichiarazione congiunta e non vincolante da parte dell’Alto rappresentante per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza dell’Unione europea, Kaja Kallas, e della Commissione europea a sostegno della sicurezza energetica dell’Ungheria durante l'ultima riunione dei ministri degli Esteri.
Il primo ministro ungherese Viktor Orbàn aveva bloccato per settimane il rinnovo delle sanzioni, chiedendo a Bruxelles di fare pressione sull’Ucraina affinché riprendesse il transito del gas sospeso dalla Russia all’Europa; l'Ue ha perciò promesso di proseguire i colloqui con l’Ucraina sulla fornitura all’Europa attraverso il suo sistema di gasdotti. In cambio, Budapest ha sostenuto l’estensione delle sanzioni a Mosca.
"L'Ungheria ha ricevuto le garanzie richieste in merito alla sicurezza energetica del nostro Paese", fa sapere la rappresentanza dell'Ungheria in Ue sui social, citando il ministro degli Esteri ungherese, Péter Szijjártó. "La Commissione europea si è impegnata a proteggere gli oleodotti e i gasdotti che conducono agli Stati membri dell'Ue, ha chiarito che l'integrità dell'infrastruttura energetica che rifornisce gli Stati membri è un problema di sicurezza importante per l'Ue nel suo complesso", si legge nel testo pubblicato.
I diplomatici dell’Ue hanno affermato che la rimozione del veto si tratta semplicemente di uno strumento per soddisfare il pubblico interno, e hanno aggiunto che, sebbene questa volta il blocco “sia riuscito a schivare il proiettile”, si aspettano che l’Ungheria utilizzerà la stessa strategia tra 6 mesi, quando il regime di sanzioni sarà nuovamente prorogato.