21/01/2025 - L'Ecofin approva le raccomandazioni su deficit e riforme per l'Italia.

Rientro del deficit entro il 2026 e riforme entro il 2028.
 
Il consiglio Ecofin ha approvato le raccomandazioni specifiche per l’Italia, redatte dalla Commissione europea lo scorso novembre. Bruxelles ha dato a Roma 2 anni per tornare a rispettare la soglia del 3% del rapporto deficit/Pil, e massimo 4 anni per portare a termine quelle riforme che l’Ue chiede e richiede da oltre un decennio: giustizia veloce, efficienza della pubblica amministrazione, aggiornamento del catasto. Il tutto con limiti precisi di spesa pubblica, precisati anno per anno.
 
“Il Consiglio raccomanda all’Italia di porre fine alla situazione di disavanzo eccessivo entro il 2026“, recita il documento di fine seduta. Vuol dire riportare il rapporto deficit/Pil entro il 3% e archiviare la procedura per deficit eccessivo avviata a giugno scorso. Per poter fare questo occorre tenere a freno la spesa. In tal senso “l‘Italia dovrebbe garantire che il tasso di crescita nominale della spesa netta non superi l’1,3 per cento nel 2025 e l’1,6 per cento nel 2026″, la specifica. Ma non c’è solo la questione deficit, che pure una volta ricondotto entro le soglie previste non dovrà superarle nuovamente, c’è pure la questione debito. Qui gli appelli ad una riduzione non sono mai mancati, e non mancano neppure stavolta. In nome della stabilità dei conti tricolore si detta la linea di spesa al governo per gli anni a venire: la spesa pubblica nominale non dovrà aumentare oltre l’1,9% nel 2027, dovrà essere limitata all’1,7% nel 2028 e all’1,5% nel 2029.
 
L’allegato 2 al testo contiene inoltre la lista delle riforme richieste all'Italia. Entro il quarto trimestre 2028 dovranno essere ridotti i casi pendenti in attesa di primo e secondo giudizio, e ridotta la durata dei processi in corso. E’ questa la riforma della giustizia che l’Ue chiedeva all’Italia già nel 2013. Sempre a proposito di riforme di vecchia data ancora tutte da fare, ecco il capitolo pubblica amministrazione. Nell’approvare le raccomandazioni della Commissione europea il consiglio Ecofin stabilisce al quarto trimestre 2026 il termine ultimo per garantire piena mobilità verticale e orizzontale nella pubblica amministrazione. Ciò si dovrà tradurre in un meccanismo per cui “almeno il 20% dei posti vacanti annuali per i funzionari apicali” dovranno essere colmati con un sistema di “promozione collegato alle prestazioni”. Un analogo meccanismo riguarderà la mobilità orizzontale, quella cioé dei funzionari semplici spostati da un ufficio all’altro: qui la quota di assunzione per merito è fissata al 15% dei posti vacanti annuali.
 
Un’altra riforma richiesta dall'Ue da almeno un decennio è quella del catasto. Di aggiornamento dei valori catastali, fermi agli anni Settanta, si parla già nelle raccomandazioni specifiche del 2013. Siccome niente o quasi è stato fatto, ora il governo Meloni dovrà darsi da fare. Nello specifico si intima il governo di aggiornare entro il quarto trimestre 2027 la mappatura includendo le proprietà oggi non registrate, ed entro il quarto trimestre 2028 “aggiornare i valori catastali per le imposte sulla proprietà per gli edifici che hanno subito interventi di efficienza energetica o ristrutturazione delle abitazioni, finanziati in tutto o in parte da fondi pubblici, dal 2019”.
 
La Commissione europea monitorerà i progressi compiuti dell’Italia e sulla base di questi resoconti il Consiglio deciderà se ricorrere o meno alla linea severa. Al Governo viene ricordato che l’Italia ha chiesto un percorso di aggiustamento dei conti di 7 anni invece che restare su una traiettoria di risanamento a 4 anni, e che questo implica il dover fare le riforme. Altrimenti quel poco di flessibilità potrebbe saltare. “Il Consiglio raccomanda all’Italia di attuare pienamente l’insieme di riforme e impegni di investimento per preservare l’estensione del periodo di aggiustamento”.