A Davos la presidente della Commissione europea mostra i muscoli e si dice pronta al pragmatismo. E annuncia una roadmap per la competitività Ue.
L'Unione europea è pronta a "tendere la mano" alla Cina e ad essere "pragmatica" nei suoi rapporti con gli Stati Uniti di Donald Trump. È quanto ha affermato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento al World Economic Forum di Davos, in Svizzera. "La corsa è iniziata" e "l'Europa deve cambiare marcia", ha dichiarato von der Leyen.
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, von der Leyen ha affermato che la "priorità assoluta" sarà quella di "avviare senza indugio il dialogo" con la nuova amministrazione. "Saremo pragmatici, ma non abbandoneremo i nostri principi", ha sottolineato. "Non è nell'interesse di nessuno che i legami dell'economia globale vengano spezzati", ha sottolineato von der Leyen nell'intervento che ha definito il tono di come Bruxelles intende impegnarsi con Washington nei prossimi 4 anni.
La leader tedesca si è inoltre soffermata sulla volontà dell'Ue di diversificare le partnership commerciali nel mondo, in un momento in cui Trump minaccia di aumentare i dazi doganali sui prodotti stranieri. Von der Leyen ha nominato la Cina molte volte nel suo discorso, ed ha annunciato che il primo viaggio della nuova Commissione sarà in India, principale rivale regionale di Pechino. “Insieme al primo ministro Modi, vogliamo potenziare il partenariato strategico con il Paese e la democrazia più grande del mondo. Credo che dovremmo anche cercare benefici reciproci nel nostro dialogo con la Cina”, ha affermato von der Leyen, sostenendo che l’Ue è pronta a continuare il dialogo, proteggendo allo stesso tempo la propria economica.
“Il nostro messaggio al mondo è semplice: se ci sono vantaggi reciproci in vista, siamo pronti a impegnarci con voi. Se volete aggiornare le vostre industrie di tecnologie pulite, se volete ampliare la vostra infrastruttura digitale, l’Europa è aperta agli affari“. Un’agenda esposta più che dettata, perché la realtà dei fatti conterà più di ogni altra cosa. L’Ue comunque si sta muovendo, nel tentativo di non rimanere schiacciata da altri attori, sicuramente più influenti.
Von der Leyen ha usato il palco del World Economic Forum anche per denunciare le fratture che minano il commercio globale, come gli shock della catena di approvvigionamento, l'armamento dell'energia e il sabotaggio delle infrastrutture critiche. La presidente della Commissione europea ha avvertito che il crescente ricorso a sanzioni, controlli sulle esportazioni e dazi per difendere la sicurezza nazionale rischia di alimentare una "corsa globale al ribasso" che potrebbe annullare decenni di prosperità.
"L'ordine mondiale cooperativo che abbiamo immaginato 25 anni fa non si è trasformato in realtà. Al contrario, siamo siamo entrati in una nuova era di dura competizione geostrategica. "Dall'IA alle tecnologie pulite, dall'Artico al Mar Cinese Meridionale: la gara è aperta", ha sottolineato. "Il primo quarto di secolo si è concluso. E ha portato a un cambio di rotta negli affari globali. globale. Questo secolo è iniziato con grandi aspettative. 25 anni fa, l'era dell'iperglobalizzazione si avvicinava al culmine. Con la globalizzazione delle catene di approvvigionamento, centinaia di milioni di persone, soprattutto in India e in Cina, stavano uscendo dalla povertà. L'economia globale ne ha raccolto i frutti. E a Davos, i leader mondiali hanno discusso di come la cooperazione globale e la tecnologia possano aiutare a combattere la povertà e le malattie. Era la promessa di un mondo più integrato e cooperativo. 25 anni dopo, questa promessa è stata mantenuta? Sì, oggi il mondo è ancora quasi connesso come sempre. Ma ha anche iniziato a fratturarsi lungo nuove linee", ha ricordato von der Leyen.
Oggi "le principali economie del mondo si contendono l'accesso alle materie prime, alle nuove tecnologie e alle rotte commerciali globali. Con l'intensificarsi di questa competizione, è probabile che continueremo a vedere un uso frequente di strumenti economici, come sanzioni, controlli sulle esportazioni e tariffe, che hanno lo scopo di salvaguardare la sicurezza economica e nazionale. Ma è importante bilanciare l'imperativo di salvaguardare la nostra sicurezza con l'opportunità di innovare e migliorare la nostra prosperità. In questo spirito, dovremo lavorare insieme per evitare una corsa globale al ribasso", ha ancora sottolineato.
Proprio per avviare questo cambio di passo, von der Leyen ha ricordato l’incarico affidato a Mario Draghi di elaborare il Rapporto sul futuro della competitività europea e la presentazione la prossima settimana della Bussola della competitività che guiderà il lavoro dell’Ue per i prossimi 5 anni. Infine ha illustrato gli obiettivi del piano che mirerà ad aumentare la produttività, colmando il divario nell’innovazione; proporrà un piano congiunto per la decarbonizzazione e la competitività; supererà la carenza di competenze e forza lavoro; ridurrà la burocrazia.