La commissaria ha insistito sul fatto che si tratta di un "processo basato sul merito" e che ciò riguarda non solo i Paesi candidati, ma "anche noi, gli Stati membri".
Durante un dibattito in Commissione Affari Esteri (AFET) del Parlamento europeo, Marta Kos, l'attuale commissaria designata per l’Allargamento, ha presentato le sue priorità e ha fornito aggiornamenti sullo stato di avanzamento del processo di adesione all'Ue dei vari Paesi candidati. Kos ha definito l’allargamento un progetto che deve coinvolgere l’intera società, non solo i governi e i parlamenti. “Dobbiamo coinvolgere la società civile”, evidenziando così l’importanza della cooperazione interistituzionale e della costruzione del consenso verso l’adesione al progetto europeo tra i cittadini. Tra i temi centrali, il pacchetto sull’allargamento e il sostegno dell’Ue a Ucraina, Moldova e Georgia, e l’unanimità in Consiglio.
La Commissaria Kos ha ribadito innanzitutto il fermo impegno dell’Unione Europea nei confronti del popolo ucraino. “Gli ucraini possono contare sull’Ue e su di me per un supporto politico, economico e sociale. Insieme ai partner del G7, continueremo a sostenere la ricostruzione economica”, ha affermato la commissaria. La guerra di aggressione contro l’Ucraina ha rappresentato una “finestra di opportunità per l’allargamento”, ma ha avvertito che non ci saranno “sconti geopolitici”. “Se i Paesi candidati manterranno lo slancio nelle riforme, potremmo vedere più progressi sotto la presidenza polacca di quanto ne abbiamo visti negli ultimi 10 anni”.
Per quanto riguarda la Moldova, la Commissaria ha sottolineato che il Paese, impegnato in importanti riforme, rappresenta un esempio positivo, “chi intraprende le riforme dovrebbe avanzare più rapidamente verso l’adesione all’Ue. Non possiamo deluderli”. Kos ha inoltre annunciato che visiterà il Paese ad inizio febbraio, sottolineando l’importanza di continuare a supportare le organizzazioni della società civile e i media indipendenti, strumenti essenziali nella lotta contro la disinformazione.
“La situazione della Georgia ci ricorda che il percorso verso l’adesione non è facile e che possono verificarsi anche battute d’arresto”, ha dichiarato Kos, riferendosi alla decisione del partito al governo Sogno Georgiano di sospendere i colloqui di adesione al 2028. La commissaria ha, tuttavia, riaffermato il sostegno di Bruxelles alla società civile e ai media georgiani, richiamando la riassegnazione da parte dell’Ue di 8,5 milioni di euro a sostegno dei media indipendenti in Georgia.
Per il Montenegro, Kos ha annunciato la chiusura di 3 capitoli negoziali e la prossima apertura del primo cluster "Fondamentali" che racchiude vari capitoli tra cui quello sulla giustizia, libertà, diritti fondamentali, sicurezza, controllo delle finanze. Ha inoltre affermato che verrà aperto anche il capitolo 31 relativo alla Politica estera, di sicurezza e di difesa. “Visiterò il Montenegro per celebrare i loro successi” ha affermato Kos durante il dibattito, “la popolazione desidera chiudere i negoziati entro il 2026, e lavoreremo per raggiungere questo obiettivo”.
Kos ha ricordato infine che il processo di adesione dipende in larga parte dalle decisioni degli Stati membri, sottolineando che durante tutto il processo di adesione devono essere prese ad unanimità all’incirca 150 decisioni per avviare e concludere il processo negoziale. E queste decisioni all’unanimità devono essere prese in seno al Consiglio. Da qui l’appello della Commissaria alla massima collaborazione: “Abbiamo bisogno del sostegno di tutti gli Stati membri. Questo è un progetto comune”. Tuttavia, la necessità di decisioni unanimi in Consiglio rappresenta una delle principali sfide per il processo di allargamento. Ogni Stato membro ha il potere di bloccare una decisione, rallentando o addirittura impedendo di fatto l’avanzamento dei negoziati, portando a stalli politici.