Il Segretario generale della Nato agli eurodeputati: "Non siamo in guerra ma nemmeno in pace, se Putin avrà la meglio non si fermerà".
L’Europa “non è in guerra” ma nemmeno “in pace”, e la sua sicurezza “dipenderà dall’esito della guerra in Ucraina”. È quanto dichiarato dal Segretario generale della Nato, Mark Rutte, in audizione al Parlamento europeo, alle commissioni congiunte affari Esteri e Difesa (SEDE) in associazione con la Delegazione per le relazioni con l’Assemblea parlamentare della Nato (DNAT).
"Vogliamo che questa guerra finisca e che la pace duri. Non so come finirà, ma so che Putin non si fermerà se riuscirà ad avere la meglio in Ucraina”, ha sottolineato Rutte, ricordando le aggressioni russe contro la Georgia nel 2010 e l’Ucraina nel 2014 e 2022. “La pace non durerà se la guerra finirà con un accordo", ha avvertito Rutte. E aggiunge: “Sono convinto che la pace potrà durare solo se l’Ucraina si presenterà al tavolo in una posizione di forza per negoziare meglio. Gli alleati della Nato stanno fornendo di più e il sostegno dell’Ue è fondamentale”.
Nel suo dialogo con gli eurodeputati, Rutte ha anche affrontato il tema della spesa dei membri della Nato e delle minacce lanciate dal nuovo inquilino della Casa Bianca, Donald Trump, in merito all’aumento del contributo minimo per gli Alleati al 5%. “Sono convinto che gli Usa resteranno nell'Alleanza ma dobbiamo sgomberare il campo da certi argomenti, serve spendere di più e meglio”, ha affermato il segretario generale dell’Alleanza atlantica. “Non voglio entrare nell’ambito dei numeri, ci sono procedure NATO e si arriverà al vertice dei leader, ma è chiaro che il 2% non è assolutamente abbastanza e se si prendono in considerazione i piani di difesa alleati siamo già intorno al 3,6/3,7%”, ha aggiunto.
Inoltre, per Rutte, “avere una Nato europea è un’illusione”. Per il segretario generale dell’Alleanza atlantica, “senza gli Stati Uniti la spesa militare salirebbe all’8% perché servirebbe costruire un ombrello nucleare per la difesa e poi ci metteremmo almeno 15 anni per costruirla”, ha precisato. “Perché disconnetterci da Washington, se non per ragioni ideologiche? Io sarei contrario”, ha affermato.