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La Commissione europea ha versato 392,2 milioni di euro a titolo del Fondo di solidarietà dell’Ue (FSUE) per aiutare l’Italia, la Francia e l’Austria a riprendersi dai danni causati dalle devastanti alluvioni dello scorso anno. La quota maggiore è stata versata all’Italia, a cui sono stati destinati 351,9 milioni di euro per le alluvioni in Emilia-Romagna (maggio 2023) e in Toscana (ottobre e novembre 2023).
“Le catastrofi legate al clima stanno perturbando sempre di più l’economia e la vita dei cittadini, delle regioni e delle città dell’Europa”, ha affermato in una nota, il vicepresidente esecutivo per la Coesione e le Riforme, Raffaele Fitto. “La ricostruzione costituisce una sfida enorme per le nostre comunità come pure per i bilanci nazionali e regionali. Il Fondo di solidarietà dell’Ue offre una dimostrazione concreta della solidarietà europea verso i cittadini e le regioni, aiutandoli negli sforzi per la ripresa e la ricostruzione”, ha aggiunto.
Nello specifico la Commissione europea ha versato all’Emilia-Romagna 284,1 milioni di euro, che si aggiungono ai 94,7 milioni di euro già erogati come anticipo all’Italia nel novembre 2023. Il sostegno totale dell’Ue alla regione ammonta così a 378,8 milioni di euro. La Toscana ha ricevuto 67,8 milioni di euro per far fronte alle conseguenze dell’alluvione che ha colpito la regione, in particolare le province di Prato, Firenze, Pisa, Pistoia e Livorno. Le forti precipitazioni hanno causato sette morti, costretto migliaia di abitanti a lasciare le loro case e provocato notevoli perdite economiche. Le risorse erogate lo scorso 21 dicembre, che vanno ad aggiungersi agli anticipi versati lo scorso anno, portano il sostegno del FSUE all’Italia per queste catastrofi naturali a 446,6 milioni di euro.
Il Fondo di solidarietà dell’Ue (FSUE) è uno dei principali strumenti dell’Ue per la ripresa da una catastrofe e costituisce un’espressione concreta della solidarietà dell’Ue. Sostiene gli Stati membri e i paesi in via di adesione offrendo un contributo finanziario dopo gravi catastrofi e, dal 2020, in seguito a gravi emergenze sanitarie. In tutti i casi l’assistenza del FSUE può essere utilizzata per coprire parte dei costi delle operazioni di emergenza: protezione del patrimonio culturale, ripristino di infrastrutture chiave (energia, acqua, acque reflue, telecomunicazioni, trasporti, sanità e istruzione), pulizia delle zone colpite dalle catastrofi e servizi di soccorso e alloggio temporaneo. Le operazioni di emergenza e di recupero possono essere finanziate dal FSUE retroattivamente a partire dal primo giorno della catastrofe.