La presidente della Bce in audizione in Parlamento europeo offre suggerimenti utili ai governi in nome di crescita e competitività.
La presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde è intervenuta davanti alla commissione ECON del Parlamento europeo. Rispondendo ad una domanda dell'eurodeputato Pasquale Tridico (M5S/Sinistra) sull’utilizzo di eurobond per sostenere alcuni settori in crisi, Lagarde ha affermato: “Abbiamo un'unione monetaria. Non abbiamo un'unione fiscale, e ci sono diverse strade per arrivare a un'unione fiscale. Una di queste è quella menzionata (gli eurobond). Un'altra è una capacità di bilancio più forte, tramite finanziamento comune di beni comuni come la sicurezza. Sta agli europei rappresentati da voi decidere in quale direzione si va".
Nel suo intervento Lagarde ha inoltre osservato che le sfide che l’Ue si trova ad affrontare impongono anche di ripensare il suo ruolo per quanto riguarda le esigenze di investimenti strategici. “Come hanno osservato Enrico Letta e Mario Draghi nei loro report, l’Europa è attualmente al di sotto del suo potenziale”, ha dichiarato la presidente della Bce. “Un’idea chiave che attraversa i report è che l’Europa è più grande delle sue parti costituenti. Investimenti congiunti ben definiti stimolerebbero la crescita potenziale e contribuirebbero alla stabilità macroeconomica”, ha fatto notare Lagarde, osservando che ciò consentirebbe all’Ue di “sfruttare le economie di scala e affrontare le sfide transfrontaliere, a vantaggio di tutti gli europei, aggiungendo valore oltre a ciò che gli investimenti nazionali potrebbero ottenere da soli”.
Secondo Lagarde investimenti congiunti “invierebbero anche un forte segnale di unità agli investitori privati all’interno e all’esterno dell’Unione". "Tali investimenti devono essere accompagnati da sforzi di riforma coordinati e ambiziosi”, ha aggiunto Lagarde, sottolineando come sia necessario il completamento dell’unione dei mercati dei capitali e l’approfondimento del mercato unico. Per Lagarde, gli Stati membri svolgono anche un ruolo cruciale nel ridurre gli ostacoli all’imprenditorialità, “aiutando le aziende a innovare e crescere e favorendo l’allocazione efficiente di capitale e manodopera”. “Il progresso verso una più stretta integrazione europea abbinato agli sforzi di riforma nazionali è essenziale per un’economia più dinamica e competitiva, che supporti gli standard di vita dei cittadini e consenta alle aziende di prosperare”.
Ad ogni modo “spetta alla politica decidere”, e questa decisione “deve essere rapida”, perché “il tempo è essenziale” e non sembra essercene più così tanto. Perché, Lagarde ricorda agli europarlamentari, “stiamo assistendo a un panorama geopolitico in rapido cambiamento”, e allo stesso tempo “subendo importanti sfide strutturali al nostro modello economico“. Riferimenti alle tensioni commerciali con la Cina, alla guerra russo-ucraina che prosegue, ai rischi legati al ritorno di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti.