In totale gli attraversamenti irregolari sono stati circa 191.900, ossia circa 30.000 in meno rispetto al 2023. I cali più significativi sono stati registrati nella rotta dei Balcani orientali (-80%) e nel Mediterraneo centrale (-62%).
Continua a diminuire il numero di attraversamenti irregolari delle frontiere rilevati da Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, durante i primi 10 mesi dell’anno. Nel periodo preso in considerazione, i flussi sono diminuiti del 43% nei primi 10 mesi del 2024, attestandosi a 191.900, a causa di cali significativi sulle rotte migratorie del Mediterraneo centrale (-62%) e dei Balcani occidentali (-80%).
La rotta del Mediterraneo centrale ha continuato il suo forte trend discendente quest'anno grazie agli sforzi delle autorità tunisine e libiche per combattere i gruppi di trafficanti, segnala Frontex. Il numero di arrivi su questa rotta è diminuito in particolare del 62% tra gennaio e ottobre, con 55.227 arrivi. La rotta del Mediterraneo orientale ha continuato invece a crescere, con un aumento del 14% in 10 mesi, portando il totale a 54.989. A ottobre, questa è stata la rotta più trafficata in termini di arrivi in Europa, con 7.300 rilevamenti.
Nei Balcani occidentali, risultato soddisfacente con una riduzione pari all’80%, proseguendo nel trend decrescente. Nettamente migliorata la situazione per la rotta dell’Africa occidentale, in cui si registra un aumento del 14%, di molto minore rispetto all’aumento del 100% rilevato per il periodo gennaio-settembre. Nuovamente in crescita il dato per le frontiere terrestri orientali, che arriva ad un aumento del 195% e un numero di attraversamenti pari a 15.237. In generale, in aumento rispetto al 192% rilevato per i primi 9 mesi dell’anno per questa rotta, direttamente esposta agli effetti della guerra in Ucraina. La rotta della Manica registra un numero di attraversamenti pari a 57.162, con un incremento del 5%, che segna il primo aumento dopo un trend in diminuzione da luglio.