I leader Ue a Bruxelles plaudono alla vittoria del capo dello Stato uscente, che ha vinto con il 54% dei voti al ballottaggio.
Maia Sandu, leader pro-Ue della Moldova, ha vinto il 2° turno delle combattute elezioni presidenziali di domenica 3 novembre, sconfiggendo Alexandr Stoianoglo, il suo rivale sostenuto dal Partito Socialista, tradizionalmente filo-russo. Con il 98% delle schede scrutinate, Sandu ha preceduto Stoianoglo con il 54,35%, ha dichiarato la Commissione elettorale centrale al termine di un’elezione e di una campagna elettorale funestate da persistenti accuse di interferenze russe.
Il voto è stato seguito da vicino a Bruxelles una settimana dopo che la Georgia, un altro Stato ex-sovietico in cerca di adesione, ha rieletto un partito al governo considerato dall’Occidente sempre più filo-russo. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si è congratulata con Sandu per la sua vittoria e per il “futuro europeo” del Paese. “Ci vuole una forza rara per superare le sfide che avete affrontato in queste elezioni. Sono lieta di continuare a lavorare con te per un futuro europeo per la Moldavia e il suo popolo”, ha scritto la von der Leyen su X. La vittoria della 52enne ex consulente della Banca Mondiale, che ha accelerato la spinta del Paese a uscire dall’orbita di Mosca e ad aderire all’Unione Europea, è vista dai suoi sostenitori come un’approvazione del percorso decisamente filo-occidentale che ha intrapreso.
Soddisfazione anche dalla presidente dell'Eurocamera Roberta Metsola. "Maia Sandu che ha guidato la carica per la democrazia, lo Stato di diritto e un futuro europeo, è stata rieletta Presidente. Ha dimostrato un coraggio e una leadership straordinari nel difendere il suo popolo. L'Europa continuerà a sostenere la Moldova in questo percorso", ha scritto Metsola su X. "Congratulazioni, cara presidente Maia Sandu per la sua vittoria alle elezioni presidenziali in Moldova. Il popolo moldavo ha riaffermato la propria fiducia nella sua leadership, nella sua stabilità e nel suo impegno per un futuro europeo", ha scritto dal canto suo il presidente del Consiglio europeo Charles Michel.